Ricerca: arriva da Monza la cura per una rara forma di leucemia

11 dicembre 2018 | 17:05
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Ricerca: arriva da Monza la cura per una rara forma di leucemia

Pubblicato  lo studio clinico coordinato dal Centro di emato-oncologia pediatrica della Fondazione MBBM che ha dimostrato che la somministrazione di Imatinib sin dalle prime fasi di trattamento con chemioterapia permette la remissione della malattia.

Monza ancora protagonista nella lotta contro la leucemia. E’ stato infatti pubblicato  lo studio clinico internazionale coordinato dal Centro di emato-oncologia pediatrica della Fondazione Monza e Brianza per il Bambino e la sua Mamma (MBBM) che ha dimostrato che la somministrazione di un particolare farmaco (imatinib) sin dalle prime fasi di trattamento con chemioterapia permette la remissione della malattia nella totalità dei pazienti affetti da Leucemia Linfoblastica Acuta Philadelphia positiva (LLA Ph+).

Un grande passo in avanti verso il trattamento di questa rara forma di leucemia legata ad una mutazione del cromosoma 22, detto Philadelphia anche senza il trapianto delle cellule staminali. Questo studio, sostenuto da finanziamenti pubblici e da enti non profit e pubblicato sulla rivista Lancet Haematology, dimostra infatti che il trapianto può essere evitato nella maggior parte dei pazienti mantenendo una buona prognosi della malattia (la sopravvivenza si attesta intorno al 70% a cinque anni). Fino a pochi anni fa, il trattamento prevedeva invece il trapianto di cellule staminali ematopoietiche (non sempre possibile perché dipendente dalla disponibilità di un donatore compatibile), che pur portando alla guarigione due pazienti su tre, comporta un rischio di complicanze a breve e lungo termine, anche gravi.

“Data la rarità di questa forma di leucemia, solo l’impegno comune di studi cooperativi internazionali possono produrre le evidenze scientifiche necessarie per il miglioramento delle conoscenze della malattia e del suo trattamento – commenta Andrea Biondi, direttore della clinica pediatrica dell’Università di Milano Bicocca, direttore scientifico della Fondazione Monza e Brianza per il Bambino e la sua Mamma e primo autore. – Il nostro è uno studio accademico internazionale su questo particolare tipo di leucemia che ha coinvolto, dal 2010 ad oggi, undici gruppi di studio dislocati in diverse parti del mondo”.

Le leucemie sono il tumore più frequente in età pediatrica, in Italia si diagnosticano circa 500 casi all’anno. Nell’80% dei casi si tratta di leucemie linfoblastiche acute (LLA) e di queste, circa il 4%, è caratterizzato da un’anomalia del cromosoma 22, chiamato Philadelphia. Questo tipo di leucemia viene definita Leucemia Linfoblastica Acuta Philadelphia positiva (LLA Ph+).

Lo studio clinico ha coinvolto 78 centri in tutto il mondo per un totale di 155 pazienti, di età compresa tra 1 e 18 anni e si è svolto tra gennaio 2010 e dicembre 2014.