Usmate, Consiglio comunale accesissimo: volano le offese

Nel corso dell’ultima assise di Usmate una presunta offesa sarebbe stata rivolta da un consigliere di minoranza al sindaco Maria Elena Riva.
Passaggio consiliare infuocato l’ultimo andato in scena a Villa Borgia ad Usmate.
Una seduta, quella di venerdì scorso, che si preannunciava ad alta tensione per i temi in discussione. Non sono una novità infatti i dissidi e le divergenze di opinioni tra il sindaco Maria Elena Riva e l’ex trio di maggioranza (Valeriano Riva, Ivana Mongelli e Alessio Penati) di Per Vivere Usmate Velate, passato all’opposizione in estate per costituire un gruppo autonomo.
Vedute differenti da tempi non sospetti, raccontate ad ottobre sul Notiziario comunale, sia nelle pagine a disposizione dei gruppi consiliari che nell’editoriale del primo cittadino. Sindaco che però, avrebbe raccontato le motivazioni del distacco del gruppo consiliare “a modo suo”. Peraltro usando uno spazio anche maggiore di quello previsto dal regolamento del periodico (due pagine quando il limite sarebbe una).
Durante la seduta di venerdì il gruppo ha letto quindi una dichiarazione in cui spiega perchè la lettura del sindaco è parziale e soggettiva, adducendo tra i vari motivi del contrasto con il primo cittadino, il mancato uso degli avanzi di bilancio per realizzare le piste ciclabili, come anche tutte le opere di riqualificazione e compensazione proposte dagli ex colleghi di maggioranza. Solo per citarne due.
Al secondo punto all’ordine del giorno c’era però un argomento se possibile ancora più scottante. Ovvero il riconoscimento del debito fuori bilancio a seguito della sentenza del febbraio 2018.
Un verdetto che ha condannato il comune di Usmate in primo grado, (confermato in appello) a restituire all’Impresa A&B la cifra di 635mila euro e a pagare altri 90mila per il mancato affitto di un capannone. Questo, nell’ambito di un’operazione di permuta immobiliare avviata nel 2010 che ha portato in dote all’operatore tre terreni comunali. Un’operazione però mai ufficializzata dal rogito notarile.
Un passaggio che la Lega già all’epoca aveva fatto presente alla maggioranza (correva il primo esecutivo della Riva), chiedendo spiegazioni in consiglio comunale. All’indomani del proclama anche del processo di appello, ricorso dalla giunta Riva (con l’esborso di ulteriori 15mila euro di spese processuali), gli esponenti locali del carroccio sono tornati all’attacco per denunciare una disfatta da loro stessi annunciata otto anni prima.
In particolare, ad accendere i toni della discussione è stato il leghista Stefano Vimercati, che ha ribadito il concetto per cui gli atti avrebbero dovuto passare dal consiglio comunale, e invece il sindaco ha firmato “in solitaria”. “Quel contratto era una minuta senza alcun valore – ha spiegato Vimercati dopo la seduta di venerdì – in consiglio ho quindi dichiarato al sindaco che con il suo comportamento non mi è sembrata essere in grado di intendere e di volere. Chiaramente nell’ambito della sua funzione e in quel frangente, non voleva essere un giudizio sulla persona. Perciò non ho problemi a scusarmi se ho calibrato male le parole, ma la sostanza era questa”.
Sindaco che ha minacciato di presentare querela per le parole del consigliere. E non si è fatto attendere, a stretto giro di posta dal consiglio comunale, anche il comunicato stampa del circolo cittadino del PD di Usmate, che “esprime piena solidarietà al Sindaco in merito alle offese ricevute […] richiamando il rispetto dei ruoli e della sede del Consiglio Comunale come luogo deputato a discutere e costruire il futuro della nostra comunità”.
Gesto che però non serve a placare un clima incandescente attorno ad una maggioranza, che corre verso le elezioni 2019 con più dubbi che certezze.