Agliate, la Befana arriva dal Lambro: grande festa per grandi e piccini

Arriva la Befana sul fiume Lambro ad Agliate. “Dobbiamo difendere le nostre tradizioni insegnando educando i bambini”.
“Befana, Befana” all’unisono un coro la chiamava a gran voce. Era una vasta platea – circa un migliaio di persone – predisposta lungo il ponte, lungo le sponde del fiume Lambro o direttamente dai balconi degli edifici circostanti. “La Befana vien di notte”, narra la filastrocca. Lo ha fatto “navigando” il Lambro e approdando ad Agliate.
È successo ieri sera, sabato 5 gennaio, lungo le sponde del Lambro sotto il ponte di Agliate. Una kermesse, che ormai da 32 anni, coinvolge l’intera cittadinanza all’insegna della convivialità e del divertimento. Un vero e proprio spettacolo teatrale che a partire dalle 18 ha messo d’accordo i più grandi con i più piccini.
L’evento, organizzato dalla Commissione Cultura Alternativa assieme a diverse realtà del territorio, ha visto una grande affluenza di pubblico. Circa un migliaio le persone presenti. Tutte attente ed intente ad aspettare l’arrivo della Befana. Giunta sulle sponde del fiume, tramite una piccola imbarcazione, ha subito incontrato i più piccoli, che con alcune lanterne colorate, hanno illuminato il suo cammino lungo il pontile.
Quando la fantasia incontra la realtà. Pupazzi giganti, personaggi delle favole, tra cui la Volpe e Pinocchio, hanno preso forma e danzato lungo “la piazza del fiume“. Un’atmosfera suggestiva con intenti pedagogici. “La Befana – spiega l’ideatore dell’evento Enrico Mason – da qualsiasi punto di vista voglia essere osservata, deve continuare a essere importante. È anche grazie a queste figure inesistenti – sottolinea – che il bambino impara a distinguere il bene dal male”
L’iniziativa, testimonia Mason, “ha avuto inizio quando è nata mia figlia. Da buoni veneti – chiosa – sfruttavamo l’occasione per portare regali ai nostri bambini e ai nostri amici”. di anno in anno, la manifestazione si è poi sviluppata approdando poi, letteralmente, lungo le sponde del fiume. “Dovevamo (ri)poeticizzare questo mito altrimenti avrebbe rischiato di perdersi” spiega Mason che sottolinea anche l’impegno sociale dell’associazione. Ogni anno l’arrivo della Befana viene condito da un tema ben preciso. Se nelle scorse edizioni il tema è stato quello dei migranti, quest’anno è coinciso con “la parola”. Spiega Mason “che bisogna prestare attenzione alle parole, bisogna tornare a saper comunicare con delicatezza e con amore in particolare modo davanti ai bambini, perché – sottolinea – siamo in un momento particolare dove fatichiamo a capirci”.
Il senso della fiaba e il rispetto del bambino. Far vivere e rivivere le tradizioni fuori dall’ambito consumistico dei nostri tempi. Questo il tema su cui è stato posto l’accento, ma anche sull’importanza dell’acqua, del fiume. “Un luogo – asserisce Mason – che merita attenzione e amore perché anche il fiume ha perso tutte le sue storie e non ha più un immaginario positivo. L’acqua – conclude – non può essere lasciata in balia della distruzione”.