Carate, malore dopo un tentato scippo: muore una donna di 63 anni

La donna era stata aggredita l’1 gennaio al cimitero. Ricoverata in ospedale, è deceduta il giorno seguente. In corso indagini e l’esame autoptico della salma
Un malore dopo il tentativo di scippo: potrebbe essere questa la causa della morte di Maria Colombo, 63enne di Carate Brianza. La donna, aggredita al cimitero di via Rimembranze nel pomeriggio di martedì 1 gennaio, è deceduta alle 22 del giorno seguente all’ospedale cittadino, dove era ricoverata dopo essersi sentita male.
La notizia della morte è stata data ai Carabinieri della Stazione di Carate dalla nipote della vittima. I militari, a seguito di accertamenti di Polizia Giudiziaria, hanno confermato che la donna fosse stata protagonista di un tentativo di scippo, in seguito al quale era stata colta da malore che ne ha poi determinato il successivo ricovero.
In particolare, immediatamente dopo il tentato scippo (effettuato con modalità non efferate), la donna ha contattato un familiare e si è chiusa in macchina fino all’arrivo di un amico di famiglia che dapprima l’ha portata in casa propria e poi in ospedale dove le è stata diagnosticata una fibrillazione cardiaca. Purtroppo, in attesa di essere trasferita al Reparto di Terapia Intensiva dell’Ospedale di Vimercate, la donna ha perso la vita.
«Purtroppo il sistema di video sorveglianza del cimitero risulta non funzionante, come gran parte delle telecamere comunali di Carate – ha fatto sapere il Capitano della Compagnia di Seregno Emanuele Amorosi – Nonostante i pochi elementi disponibili, con il massimo sforzo possibile, sono in corso indagini che con accuratezza stanno prendendo in considerazione ogni singolo particolare che potrebbe portare all’identificazione dell’autore del tentato scippo».
Mentre la Compagnia di Seregno sta procedendo sia con i militari della Stazione di Carate che con la Sezione Operativa del dipendente NOR, l’Autorità Giudiziaria ha disposto l’esame autoptico della salma, attualmente in corso.
Saranno solo gli esami tecnici specialistici a poter stabilire l’esatta connessione tra il reato e la successiva morte della signora.