Carate, minacce e botte al mediatore: richiedenti asilo arrestati ma già liberi

29 gennaio 2019 | 09:00
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Carate, minacce e botte al mediatore: richiedenti asilo arrestati ma già liberi

Il GIP ha convalidato l’arresto, ma ha disposto la scarcerazione: i quattro potranno rimanere in stato di libertà sul suolo italiano perché hanno ancora in corso la richiesta di asilo

Tutti arrestati, ma tutti già rimessi in libertà. Parliamo dei quattro richiedenti asilo che il 24 gennaiosequestrarono, schiaffeggiarono e minacciaronocon un coltello un mediatore nel centro di accoglienza di Carate Brianza.

Nel pomeriggio di lunedì 28 gennaio, infatti, il GIP Silvia Pansini ha convalidato l’arresto, ma ha anche disposto la scarcerazione per tutti i quattro coinvolti, che potranno rimanere in stato di libertà sul suolo italiano perché hanno ancora in corso la richiesta di asilo.

I quattro, tre nigeriani di 20 anni e un gambiano di 25, avevano immobilizzato il mediatore, un 29enne pakistano, lo avevano rinchiuso in bagno per 30 minuti, poi, dopo averlo trascinato in cortile, l’avevano accerchiato, preso a schiaffi, minacciato con un coltello da cucina sotto gli occhi di tutti gli altri ospiti del centro.

All’origine della violenta aggressione ci sarebbe stato il mancato pagamento del pocket money del mese di dicembre, ovvero la cifra che ogni giorno la cooperativa che li ospita tramite la Prefettura deve dare loro.

Il 29enne era riuscito a dare l’allarme: poco prima di essere trascinato fuori, dal bagno aveva inviato un sms al titolare del centro, un tunisino di 30 anni, che aveva chiamato i Carabinieri. I quattro erano così stati arrestati per sequestro di persona, lesioni e minacce aggravate in concorso.

Per gli arrestati, erano anche state avviate le procedure per annullare la richiesta di asilo. A distanza di 4 giorni, invece, il GIP ha stabilito per i tre la scarcerazione. A tutti sono state revocate le misure tutorie, quindi non potranno più permanere presso il centro di accoglienza.