Femminicidi: il Nord Italia e il milanese la zona con più casi

Alla base dei femminicidi in ambito familiare, vi sarebbero per la maggior parte dei casi motivi “passionali”.
Aprile 2016, una 26 enne di Limbiate viene trovata morta strangolata in auto, a ucciderla fu il fidanzato. Novembre 2016, una 29 enne peruviana viene uccisa davanti ai figli, per mano dell’ex marito, a Seveso. Agosto 2016, una 50 enne viene uccisa a colpi di pistola in strada, dall’ex compagno. Maggio 2018, una 30 enne viene uccisa in strada a coltellate dall’ex marito, sotto gli occhi del loro bambino di 5 anni. Aprile 2018, una 56 enne viene uccisa mentre è in auto, a impugnare la pistola è, anche in questo caso, suo marito. Questi sono cinque tragici epiloghi di vite di donne brianzole, tra le 3100 uccise dal 2000 a fine 2018, 3 a settimana per “difetto”.
Questi i dati diffusi dal rapporto Eures, Ricerche economiche e sociali, il quale parla di un aumento anche nell’ultimo anno appena concluso, dove i femminicidi rappresentano il 37,6% del totale degli omicidi commessi nel nostro Paese, mentre erano il 34,8% nel 2017.
In realtà c’è stata una lieve diminuzione delle vittime di femminicidi, che nel 2018 sono state 106, contro le 114 dell’anno precedente. Un 7% in meno di morti però non placa l’allarmismo necessario rispetto al fenomeno, che parla ancora di un 79,2% di femminicidi commessi per mano di familiari di cui il 70,2% all’interno della coppia. Un altro dato significativo diffuso da Eurose, è il progressivo aumento dell’età media delle vittime, che ha raggiunto il suo valore più elevato nel 2018 con 52,6 anni di età per il totale delle vittime, 54 per quelle uccise in ambito familiare. Tra questi casi si inserisce anche quello di Valeria Bufo, 56 enne uccisa lo scorso aprile dal marito, mentre era in macchina a Bovisio Masciago.
Secondo quanto scritto da Eures la coppia “rappresenta l’ambito più a rischio per le donne, con ben 1.426 vittime di coniugi, partner, amanti o ex partner”. Tra le aree del paese più a rischio spicca il Nord Italia dove si concentra la prevalenza degli omicidi con vittime donne. Prima della fila la Lombardia. A livello provinciale Milano è la seconda città d’Italia con il più alto tasso di femminicidi.
I moventi studiati da Eures non lasciano spazio ad interpretazioni rispetto al fenomeno della violenza di genere. Alla base dei femminicidi in ambito familiare, vi sarebbero per la maggior parte dei casi motivi “passionali”, senso di possesso della vittima, seguito da contrasti di coppia, disturbi psichici dell’aggressore e malattia o disabilità della vittima. In conclusione, stando alla ricerca Eures, più di un terzo delle vittime di femminicidi di coppia è stata prima vittima di maltrattamenti, di cui oltre il 51% non era noto a nessuno, mentre nel restante dei casi, nonostante la denuncia, i provvedimenti presi per proteggere le donne non sarebbero stati sufficienti.