Eroina a Monza: l’ospite inatteso è tornato dal passato

Il direttore del Sert di Monza in un’intervista a tu per tu con MbNews spiega la fenomenologia dell’eroina, il suo ritorno dal passato e i rischi dell’immediato futuro.
Incremento di richieste di aiuto al Sert
‘E’ innegabile il fatto che negli ultimi anni stiamo vivendo un incremento di utenza giovaneche si rivolge ai servizi del Sert‘.
‘Da alcuni decenni – spiega il Dott. Giovanni Galimberti – la struttura si occupa di una grande quantità di tossicodipendenti da eroina che hanno ormai un’età adulta. Un’età media che si aggira intorno ai 45/46 anni. Sono i cosiddetti superstiti della grossa ondata di eroina che ha caratterizzato gli anni 70/80. Da diversi anni ormai questi soggetti sono stabilizzati grazie principalmente all’impiego del metadone’.
‘A costoro si sono aggiunti negli ultimi anni soggetti molto giovani, anche di 15 anni. Si presentano al Sert perché hanno già una grave forma di dipendenza da stupefacenti. Nello specifico, secondo una recente statistica, dal 2013 al 2017,il numero di ragazzi di età compresa tra i 15 e i 24 anni, che si è presentato al Sert di Monza con un problema di dipendenza da eroina è passato da 17 a 86. Nel biennio 2016-2017 c’è stato l’incremento maggiore e nel 2017 il numero di giovani giunti alla struttura per dipendenza da eroina e cocaina è stato identico. Da questo punto di vista si può parlare di uno scenario preoccupante, mentre per quanto riguarda le percentuali di morti per overdose da eroina, oppure di persone contagiate dall’AIDS, il quadro è del tutto differente rispetto a quello degli anni 70/80′.
Quali le differenze con i tossicodipendenti degli anni 70/80?
‘Bisogna partire dal principio: cos’è l’eroina? Si tratta di una sostanza fredda, che ti fa vivere in un mondo parallelo senza dolori e senza pensieri, una sostanza che alla fine ti porta via dal mondo. E’ in assoluto la droga che genera più rapidamente dipendenza. In passato il suo utilizzo era circoscritto a situazioni sociali e stili di vita particolari, contro-culture: era una sostanza di protesta, era una via di esclusione per non prendere parte al mondo sociale’.
‘Poi qualcosa è cambiato. A partire dagli anni ’90 si è evoluto esponenzialmente il quadro degli stupefacenti disponibili e utilizzati. Contemporaneamente all’introduzione di nuove sostanze, abbiamo assistito a un notevole abbassamento della fascia di prezzo della cocaina – che è bene ricordarlo, è una droga maggiore – e alla graduale normalizzazione dell’utilizzo dei cannabinoidi. Inoltre, la massima diffusione di internet ha favorito la crescita di canali alternativi per l’acquisto di tutte le sostanze’.
‘Oggi il consumo di eroina, ma anche delle altre droghe, difficilmente è legato a idee politiche o ad azioni di contestazione. Attualmente assume un significato differente: rimane l’appartenenza al gruppo, ma cambiano le finalità che diventano di tipo edonistico’.
L’eroina e i giovani di oggi
‘Sono diverse le strade che portano all’eroina. Solitamente i cannabinoidi sono l’ingresso nel mondo degli stupefacenti in generale, ma non rappresentano l’unica via. Considerate le innumerevoli possibilità che oggi offre il mercato, è possibile che un ragazzo inizi con una canna, oppure con una pastiglia assunta in discoteca. Nel mondo dei locali infatti, circolano numerose sostanze eccitanti e allucinogene sotto forma di pastiglie’.
‘Lo scenario attuale è piuttosto variegato: anche la cocaina ora costa pochissimo rispetto al passato e il prezzo dell’eroina è alla portata di qualunque ragazzino (preparazioni low-cost tra i 5 e i 10 euro). Non solo, stiamo assistendo a un vero e proprio processo di revisione culturale del concetto di consumo di cannabinoidi. Negli anni ’80 era chiaro che fosse qualcosa di illecito e chi lo faceva compiva una trasgressione, ora è praticamente normale‘.
‘Tutto ciò porta i giovani ad avvicinarsi alle droghe con una modalità consumistica e senza la paura che possa costituire un pericolo: assumono quante più sostanze trovano. Solitamente infatti, ci troviamo davanti ragazzi con multi-dipendenze’.
Le ragioni del ritorno dell’eroina
‘Questo diciamo è un discorso generale, poi io ho sviluppato una mia visione personale del fenomeno. A partire dagli anni ’90, l’eroina è stata esclusa automaticamente dal mondo. Si stava sviluppando la società dell’apparire, dell’essere prestanti a tutti i costi, tutte caratteristiche in netto contrasto con questa sostanza. Dopo un lungo periodo di totale assenza dell’eroina dal mercato, gli alti piani dello spaccio hanno attuato una vera e propria strategia di marketing per ‘ripulire l’immagine’ di questa droga. Hanno cercato di nasconderne i lati più bui, hanno provato pian piano a riproporla ai consumatori, dapprima dicendo loro che faceva stare bene, azzerava ansie e angosce e non era necessario assumerla per forza in vena per avere questi effetti’.
‘All’opera di ‘restyiling’ dell’eroina però si deve aggiungere un altro aspetto fondamentale che ha contribuito al lento, silente e inesorabile ritorno della sostanza: l’attuale momento storico-sociale. Oggi la società inizia a mostrare segni inequivocabili di un ripiegamento su se stessa. E’ un po’ un ciclo che sembra tornare alle sue origini’.
‘Bisogna infine considerare che i giovani di oggi si trovano dinanzi un’infinità di opportunità e ciò rappresenta da un lato un vantaggio, ma dall’altro anche una fonte di angoscia: non è sempre facile saper scegliere, bisogna possedere i mezzi necessari, che spesso invece non ci sono. L’eroina arriva proprio qui: permette di non pensare, di non sentire e stare tranquilli’.
Il ruolo chiave della famiglia e della scuola
‘Oggi la famiglia è variegata, non è più come negli anni ’70, spesso è frammentata e per questo svolgere il compito genitoriale diventa molto più complicato. Il ruolo educativo della famiglia però è estremamente importante nella crescita di un ragazzo, anche riguardo al fattore droga. L’educazione è in mano anche a un’altra importante realtà in cui i giovani si formano: la scuola. Oggi più che mai è messa in ginocchio da diversi fattori, non soltanto quello politico, per questo ritengo sarebbe fondamentale offrire un importante supporto agli insegnanti, affinché possano svolgere al meglio il loro prezioso ruolo’.
Il cervello nei ragazzi
‘L’importanza del supporto della famiglia, così come quello degli insegnanti nella crescita dei ragazzi si comprende ancora meglio se si considera come è strutturato fisiologicamente il cervello dei ragazzi. I giovani non hanno una completa consapevolezza dei rischi delle loro azioni poiché non hanno una capacità critica ancora sviluppata. Il cervello nell’essere umano infatti, matura in maniera sequenziale. Le diverse aree non crescono in maniera simmetrica: la parte sottocorticale, dove risiedono l’istinto e le emozioni, matura intorno ai 12-14 anni, mente quella cerebrale-corticale, dove sono custodite razionalità e capacità di analisi, dovrebbe maturare sui 21-22 anni. In questo periodo di gap tra le due aree il pericolo è enorme: il giovane può assumere comportamenti estremamente pericolosi, proprio per via di quella fisiologica miopia sul futuro che caratterizza gli adolescenti. Per questo è importante che i genitori vicarino sulle azioni dei loro figli in questa delicata fase della loro crescita’.
Lo scenario socio-politico è cambiato, i giovani di oggi sono diversi, l’eroina invece, è sempre uguale, con i suoi effimeri pregi e soprattutto i suoi devastanti lati oscuri. La soluzione per annientarla non è stata trovata in passato e sembra non esserci nemmeno ora. Il primo passo per affrontare la nuova emergenza è renderla nota, studiare il fenomeno per fronteggiarlo nella maniera più efficace. Ai genitori rimane il dialogo, unica vera arma di conoscenza e relazione tra generazioni distanti per definizione.