Incendio a ‘La Chiocciola’: continuano le indagini. Romanò: “La ricostruiremo!”

10 gennaio 2019 | 16:28
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Incendio a ‘La Chiocciola’: continuano le indagini. Romanò: “La ricostruiremo!”

Proseguono le indagini delle forze dell’ordine dopo il catastrofico incendio che ha distrutto il maxistore La Chiocciola a Varedo. A quanto pare non era dotato di impianti antincendio.

Sono ancora in corso le indagini da parte delle forze dell’ordine, dopo il disastroso incendio che in pochi minuti ha distrutto il maxistore La Chiocciola a Varedo. Si parla di un cortocircuito, ma rimane ancora poco chiaro cosa abbia acceso la scintilla.

É successo sabato 5 gennaio. Intorno alle 20, un incendio le cui cause non sono ancora state accertate, è divampato all’interno de La Chiocciola. Il famoso maxistore per l’infanzia conosciuto in tutto il territorio. “Quello che è accaduto – ha dichiaro il primo cittadino di Varedo Filippo Vergani – ha davvero dell’incredibile. La Chiocciola è un simbolo per la nostra città, basti pensare che la rotonda tra Bovisio e Varedo è ormai per tutti la rotonda della Chiocciola”.

Dopo i diversi giorni di lavoro da parte dei vigili del fuoco, che hanno spento gli ultimi focolai interni e compiuto le prime valutazioni, ora è stato passato tutto nelle mani dei Carabinieri pronti a compiere le indagini ufficiali. Ci vorrà del tempo per identificare la causa scatenante.

Dopo i primi momenti di paura e di sconforto, tutto sembra essere tornato alla “normalità”. I residenti, che per una questione di messa in sicurezza erano stati evacuati sono ora tornati alle loro abitazioni. Ma dell’attività che ha regalato sorrisi a tanti bambini, purtroppo rimane solo lo scheletro. “Ora è tutto da rifare – lamenta il titolare de La Chiocciola Raffaele Romanò – il lavoro di una vita, il sogno di mio padre è andato in fumo”. Ed è proprio nei momenti di sconforto che arriva il coraggio. La forza di non demordere e andare avanti. I due titolari, Raffaele e la sorella Maria Grazia, si sono infatti detti pronti a ripartire da zero. Dalle ceneri della fenice risorgerà una nuova struttura. “Si tratta solo di attendere i tempi tecnici e burocratici – spiega Raffaele – ma la forza e la volontà di farlo, quella c’è tutta. Io e mia sorella lo dobbiamo ai nostri genitori”, sottolinea Raffaele con gli occhi commossi.

Come ha poi precisato Vergani, che proprio nei giorni scorsi ha firmato un’ordinanza di messa in sicurezza “la famiglia Romanò avrà il massimo sostegno da parte dell’amministrazione”.

I fratelli Romanò, titolari della società, passati i primi attimi di sconforto, non si sono dunque lasciati abbattere dagli eventi. “Ci siamo già organizzati per la parte online – ha spiegato Raffaele – così da poter garantire le consegne ai nostri clienti. Ringrazio pertanto chi ci è stato vicino e chi ci ha supportato. In primis i nostri fornitori, che ci stanno dando un importante supporto logistico”.

Il progetto vero e proprio, però, è quello di aprire in via temporanea un negozio per rispondere alle tante richieste dei clienti con l’intento ultimo di ricostruire l’attività, lì proprio dove è nata.

Rialzarsi dopo una brutta caduta non è certo cosa facile. Sicuramente non è da tutti. “L’attività – spiega Raffaele – negli anni ha risentito della crisi, ma nonostante questo andavamo avanti dando da lavorare a dieci persone. In più – spiega – avevamo da poco finito i lavori di ristrutturazione così da rendere più accogliente il negozio” Peccato però, che in questi lavori, non sia stato previsto nessun impianto antincendio. Lo ha spiegato il titolare stesso. “Avevamo diversi estintori, ma essendo un’attività a basso rischio – dichiara il titolare – non era stato messo nessun tipo di impianto”.

Peccato, l’attività, come è stato spiegato, è stata chiusa alle 19.45. A pochi minuti di distanza, esattamente intorno alle 20, è poi scoppiato l’inferno. Nessun impianto a doccia ha potuto spegnere le fiamme, che nonostante il pronto intervento da parte dei vigili, ha divorato l’intera struttura compresi i tre appartamenti soprastanti la struttura.