Incendio a La Chiocciola di Varedo, i vigili del fuoco ancora in azione

6 gennaio 2019 | 17:43
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Incendio a La Chiocciola di Varedo, i vigili del fuoco ancora in azione

Pompieri ancora al lavoro per domare l’incendio scoppiato ieri sera a Varedo sulla Monza Saronno

“Domenica aperto”. Questa la scritta che campeggia all’ingresso di “La Chiocciola” di Varedo, il famoso maxistore per l’infanzia sulla Monza Saronno. Oggi, giorno dell’Epifania, sarebbe stato aperto, ma l’incendio di ieri sera ha mandato in fumo 40 anni di storia.

IL FATTO

Ore di paura per i cittadini e per i residenti della zona. L’incendio, scoppiato intorno alle 20 di ieri sera, sabato 5 gennaio, è stato domato dai vigili del fuoco di Carate, Bovisio e Desio solo intorno alle 5 del mattino di oggi, domenica 6 gennaio. E se le cause dell’incendio, che ha causato fiamme alte diversi metri, rimangono ancora sconosciute, i pompieri sono ancora al lavoro. “Stiamo lavorando per spegnere i diversi focolai interni, causati dalla brace e per valutare la stabilità della struttura”. A spiegarlo sono stati gli addetti del pronto intervento che hanno anche specificato come i lavori continueranno per tutta la giornata di oggi fino a domani compreso.

Nel mentre i residenti della zona circostante, che era stata evacuata per ragioni di sicurezza, sono tornati alle loro abitazioni. E così anche il traffico, che nel corso della nottata era stato deviato nelle vie interne per agevolare i soccorsi, è tornato alla normalità. Tuttavia, la curiosità è umana e, a tal proposito, si registrano forti rallentamenti da Limbiate verso Varedo, causati da chi frena per sbirciare.

LA STRUTTURA

Sul luogo, nel corso di oggi pomeriggio, anche il proprietario Raffaele Romanò. “Ero in vacanza con mia moglie – ha dichiarato – quando sono stato allertato del fatto intorno alle 21 di ieri sera. Ho dunque preso il primo aereo disponibile e solo ora vedo con i miei occhi l’accaduto”. Occhi in lacrime quelli di Raffaele. La Chiocciola nasce circa 40 anni fa dagli sforzi del padre, Mario Romanò e oggi portata avanti dai figli Raffaele e Maria Grazia.

La struttura di tre piani, ospitava anche tre appartamenti. Uno rimasto vuoto e gli altri due abitati. Il primo dalla sorella, l’altro da un inquilino in affitto. Entrambe le famiglie erano nei rispettivi appartamenti quando l’incendio è scoppiato, ma alle prime avvisaglie sono usciti in strada mettendosi al sicuro e dando l’allarme.  “Ora è tutto da rifare – lamenta Raffaele – il lavoro di una vita, il sogno di mio padre è andato in fumo”. I danni ammontano di fatto a diverse migliaia di euro, ma saranno i periti dell’ assicurazione a valutare con certezza l’ammontare dei danni e il rispettivo risarcimento.