Tassista-eroe morto sulla Milano-Meda, fiocco nero per lui. Preso il pirata della strada

14 gennaio 2019 | 10:00
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Tassista-eroe morto sulla Milano-Meda, fiocco nero per lui. Preso il pirata della strada

L’uomo era sceso dalla sua auto per soccorrere due ragazzi coinvolti in un incidente causato da un’altra auto fuggita e rintracciata poche ore dopo: alla guida un 26enne

Si chiamava Eugenio Fumagalli ed era di Carugo il tassista eroe che nel weekend ha perso la vita sulla Milano-Meda: nella notte tra sabato 12 e domenica 13 gennaio era sceso dalla sua auto per soccorrere due ragazzi rimasti coinvolti in un altro incidente, quando altre due auto l’hanno travolto, sbalzandolo a metri di distanza, uccidendolo sul colpo.

Stava tornando a casa, aveva appena finito un turno di lavoro. In suo onore, i tassisti milanesi hanno deciso di esporre un fiocco nero sulle antenne delle loro auto.

“Un altro angelo della strada, un eroe dei giorni nostri, un uomo semplice, muore mentre stava aiutando persone in difficoltà” hanno scritto i colleghi in una nota diffusa dall’Unione artigiani di Milano.

L’incidente si è verificato intorno alle 3 di notte. Fumagalli aveva finito di lavorare e stava tornando a casa percorrendo la Milano-Meda. All’altezza dello svincolo di Binzago, ha assistito a un incidente: un’auto si è scontrata con una 600, quest’ultima si è ribaltata mentre l’autista della prima auto ha ingranato la marcia ed è scappato.

Senza esitare il tassista ha accostato la sua Toyota, indossato la pettorina di sicurezza ed è sceso per prestare soccorso. Ma in quel momento, proprio mentre si formava la coda, altre due vetture sono sopraggiunte schiantandosi sulla 600 e uccidendo sul colpo Fumagalli. I due ragazzi a bordo della 600 sono rimasti miracolosamente illesi.

Le indagini, nel frattempo, hanno permesso di rintracciare dopo poco l’auto pirata che aveva causato il primo incidente: era un’Audi guidata da un 26enne residente nel comasco, ora agli arresti domiciliari per omissione di soccorso, anche se la sua posizione potrebbe aggravarsi e il reato modificato in concorso in omicidio stradale. Quando è stato trovato a casa sua, grazie alla targa persa nell’incidente, il ragazzo aveva un tasso di alcol nel sangue ai limiti del consentito. In passato gli era stata sospesa la patente per guida in stato di ebbrezza.