Inquinamento: con il Pria Regione Lombardia presenta il programma per il miglioramento della qualità dell’aria

L’obiettivo è quello di migliorare sempre di più la qualità dell’aria che respiriamo, sia per il bene dell’ambiente che di quello dei cittadini lombardi.
In Lombardia si respira meglio. A confermarlo sono i grafici, pubblicati da Regione Lombardia, che mostrano come negli ultimi anni si sia registrato un netto miglioramento della qualità dell’aria grazie alla diminuzione costante dei principali inquinanti grazie, certamente, all’adozione di nuove tecnologie e dal rispetto dei provvedimenti normativi introdotti a livello europeo e nazionale. In sostanza, sono nettamente diminuiti i valori di monossido di carbonio, biossido di zolfo, benzene, PM10 e biossido di azoto presente nell’aria; rimane invece invariato il livello di ozono.
Gli interventi di Regione Lombardia per la qualità dell’aria
L’azione di Regione Lombardia, negli ultimi anni, è quella di contrastare con decisione l’inquinamento atmosferico con l’obiettivo strategico di raggiungere un livello di qualità dell’aria che non comporti rischi significativi per la salute dei cittadini. Per questo motivo è stato adottato il PRIA, Piano Regionale degli Interventi per la qualità dell’Aria, uno strumento di pianificazione e programmazione per le emissioni in atmosfera a tutela della salute e dell’ambiente. Due gli obiettivi da raggiungere. Il primo è quello sicuramente di rientrare nel più breve tempo possibile, anche in sinergia con le misure nazionali, per gli inquinanti che ad oggi superano i valori limite su tutto il territorio regionale o in alcune zone. E l’altro, non meno importante, quello di preservare da peggioramenti la qualità dell’aria nelle zone e negli agglomerati in cui i livelli degli inquinanti siano stabilmente al di sotto di tali valori limite, mantenendo, o riducendo ulteriormente, le concentrazioni degli inquinanti.
Azioni mirate in tre macrosettori prioritari, quelli più inquinanti
Sono sostanzialmente tre i settori su cui Regione Lombardia ha deciso di intervenire in quanto responsabili della maggior parte dell’inquinamento: il riscaldamento domestico, che genera oltre il 45% di PM10 primario; le attivita’ agricole e zootecniche e il traffico veicolare (in particolare diesel con oltre il 50% di ossidi di azoto e il 25% di PM10). Per quanto riguarda il riscaldamento domestico e la riduzione del particolato derivante dalla combustione delle biomasse legnose in ambito civile con sostituzione impianti obsoleti con apparecchiature di ultima generazione si potra’ attingere alle risorse del Conto termico nazionale (500 milioni per i privati e 200 per il pubblico). In agricoltura, invece, si dovra’ provvedere all’ammodernamento delle macchine e delle attrezzature con incentivi per la redditivita’ e sostenibilita’ delle aziende agricole con risorse comunitarie che derivano dal programma di sviluppo rurale. Infine, per quanto riguarda l’inquinamento generato da emissioni dei veicoli, Regione Lombardia ha predisposto un bando da 6 milioni di euro per il rinnovo o la trasformazione dei veicoli e l’introduzione di un sistema di rilevamento del reale livello di emissione di inquinanti da parte dei veicoli commisurati ai chilometri percorsi.
Nuovi finanziamenti e divieti: cosa è previsto nel Piano Aria
Oltre ai tre macro settori sopracitati, sono state richieste ulteriori risorse al bilancio regionale, al Governo e alle UE oltre a quelli già disponibili: 1,8 milioni di euro per la rottamazione dei veicoli nel 2018 e 4 milioni di euro per il biennio 2018/2019 per la sostituzione dei veicoli.
Con l’anno nuovo che sta per arrivare, inoltre, entreranno in vigore nuovi divieti alla circolazione: dal 1 aprile 2019 l’estensione temporale delle limitazioni vigenti in Fascia 1 e 2 (570 Comuni), a tutto l’anno, dal lunedi’ al venerdi’, dalle 7.30 alle 19.30, dei veicoli EURO 0 benzina e diesel ed EURO 1 e 2 diesel; dal 1 ottobre 2020 estensione delle limitazioni nel semestre invernale dei veicoli EURO 3 diesel, dal lunedi’ al venerdi’, dalle 7.30 alle 19.30, nei Comuni della Fascia 1 e 2; dal 1 ottobre 2020 il divieto di circolazione dei veicoli diesel Euro 4 compreso, dal 1 ottobre al 31 marzo di ogni anno, dal lunedi’ al venerdi’, nei Comuni della Fascia 1 e nei Comuni con popolazione superiore ai 30.000 abitanti posti nella Fascia 1 e 2 e, infine, dal 1 ottobre 2020 il divieto di circolazione dei veicoli a benzina Euro 1 in Fascia 1 e 2 (570 Comuni), tutto l’anno, dal lunedi’ al venerdi’, dalle 7.30 alle 19.30.