Notte Bianca al Liceo Zucchi di Monza, quando la cultura classica diventa universale

Dal greco al latino, dalla musica alla scienza, l’appuntamento, che si è celebrato contemporaneamente in tutta Italia, ha visto lo storico istituto del capoluogo protagonista di un programma poliedrico.
Riuscire a confermare, anzi se possibile, migliorare un successo è una delle cose più difficile. E’ vero sicuramente nello sport, ma lo è anche nella vita. Anche per questo la “Notte Bianca” del Liceo Classico e Musicale “Bartolomeo Zucchi” di Monza, che venerdì 11 gennaio ha coinvolto in tutta Italia, nella stessa giornata e nelle stesse ore 430 Licei Classici italiani (leggi l’articolo), può essere orgogliosa di se stessa. Almeno sul fronte del numero di appuntamenti in programma, circa 40 tra le 18 e le 24, e dell’impegno di docenti, personale scolastico, studenti ed ex allievi dello storico istituto monzese attivo dal 1871.
Dalle conferenze ai dibattiti, dalle letture ai concerti, fino a performance, degustazioni e momenti ludici. Una successione incalzante di opportunità e spunti per soddisfare i palati degli addetti ai lavori, ma anche della cittadinanza intervenuta alla “Notte Bianca” del Liceo Zucchi. Che per la quarta volta ha partecipato ad un evento, ormai consolidato, nato dall’idea di Rocco Schembra, docente di Latino e Greco presso il Liceo Classico “Gulli e Pennisi” di Acireale, in provincia di Catania.
“Questa edizione ha goduto di un’evidente crescita dell’interesse esterno e del convincimento interno – afferma il docente Paolo Pilotto, Vicepreside dello Zucchi – siamo riusciti a creare un ottimo mix tra greco, latino, scienza ed interpretazioni musicali, decisamente aumentate rispetto all’anno scorso. Abbiamo voluto dare valore alla cultura classica, ma in chiave moderna – continua – senza dimenticare l’attenzione alle tematiche della parità dei diritti e della cittadinanza, su cui continuiamo ad investire molto”.
Tra gli eventi clou della “Notte Bianca” del Liceo Zucchi, che da 7 anni, all’indirizzo tradizionale, ha aggiunto l’insegnamento musicale, spicca la conferenza “Il bene possibile: essere giusti nel proprio tempo”, tenuta da Gabriele Nissim, saggista e scrittore, fondatore di Gariwo, la foresta dei giusti, la onlus che si occupa della ricerca di figure esemplari dei Giusti e della loro divulgazione soprattutto fra i giovani. Spazio anche alla scienza e alla tecnologia, con un dibattito sullo STEM (acronimo inglese per Science, Technology, Engineering and Mathematics). E a riflessioni sul futuro della carta stampata, dell’editoria e del Liceo Classico. Il tutto accompagnato da concerti ed esibizioni musicali.
Anche se, rispetto al passato, il senso della “Notte Bianca” dello Zucchi non è, quindi, cambiato, l’edizione di quest’anno, celebrata anche dall’Istituto “Leone Dehon” con un programma poliedrico di eventi, ha riservato comunque novità interessanti. Tra queste una nuova Dirigente scolastica, Rosalia Caterina Natalizi Baldi, in servizio da Settembre 2018, che ad MBNews ha spiegato gli obiettivi principali di un appuntamento sicuramente scolastico, ma aperto al territorio. Obiettivi anche più a lungo termine.
La “Notte Bianca” dello Zucchi, che aveva il Patrocinio del Comune di Monza, della Fondazione della Comunità di Monza e Brianza e del Rotary Club Monza, è stata aperta in Aula Magna con la lettura di un testo greco di un autore anonimo e dalla “Ballata” di Chopin, suonata da un ex alunno dello storico Liceo monzese. Quindi la premiazione delle due studentesse vincitrici delle Borse di studio Maria Rosa Montrasio Alfieri.
Ad applaudire i primi protagonisti della serata, che poi è andata avanti fino alle 24, anche Massimiliano Longo, Assessore comunale al Commercio, al Lavoro, alle Attività produttive, al Turismo e alla Cultura. Che, tra le altre cose, è stato anche un ex studente dello Zucchi. “Quando l’ho frequentato era un luogo piuttosto chiuso – spiega – ora si è aperto ed è diventato un punto fondamentale della vita cittadina”.
D’altro canto chi per 5 anni ha frequentato il Liceo classico, quasi sempre ne ricorda la capacità di insegnare una “forma mentis” utile a qualsiasi tipo di cultura. Più in generale, poi, il mondo della scuola, con tutti i suoi difetti e mancanze, lascia spesso qualcosa di indimenticabile in tutti coloro che hanno potuto farne parte. Non è un caso, quindi, che Jack Ma, ex insegnante di inglese e fondatore di Alibaba, una delle maggiori compagnie mondiali di commercio on line e uomo più ricco della Cina, abbia recentemente lasciato la carica di presidente del suo gruppo imprenditoriale per tornare a dedicarsi al mondo dell’istruzione.