Pensioni, quota 100 al via: Cgil Monza e Brianza apre uno sportello

Il sindacato di via Premuda, grazie al proprio Patronato Inca, fornirà consulenze a chi è interessato alle novità previdenziali. Ed esprime molti dubbi sulla valenza del provvedimento governativo.
E’ il voto più alto all’esame di maturità. E’ la distanza su cui si sfidano gli uomini più veloci del mondo. In questo periodo, però, 100 è soprattutto l’ormai nota quota per andare in pensione prima dei 67 anni attualmente previsti dalla tanto discussa Legge Fornero. Da quest’anno al 2021, secondo quanto previsto dal Decreto appena entrato in vigore dopo la pubblicazione sulla Gazzetta Ufficiale, si potrà lasciare il lavoro se si saranno maturati almeno 62 anni di età e 38 contributi (qui la sintesi).
Il provvedimento, di cui si attendono le misure attuative nei prossimi giorni, è stato fortemente voluto dalla Lega del Vicepremier e Ministro dell’Interno, Matteo Salvini, ma anche mediaticamente abbinato al reddito di cittadinanza, bandiera del Movimento 5 Stelle del Vicepremier e Ministro dello Sviluppo Economico, Luigi Di Maio.
Quota 100 dovrebbe, in base alle previsioni del Governo, portare al riposo anticipato 290mila persone nel 2019 e 680mila nei due anni successivi. Liberando, così, nelle speranze di Palazzo Chigi, centinaia di migliaia di posti di lavoro, soprattutto per i giovani.
Il Decreto su Quota 100, naturalmente, sta suscitando aspettative anche a Monza e in Brianza. Tra confusione e conferme, infatti, la platea dei potenziali interessati alle novità previdenziali è piuttosto ampia. Tra i soggetti impegnati nel tentativo di rispondere alle richieste di chiarimenti c’è anche il Patronato Inca della Cgil Brianza.
“In continuità con quanto abbiamo svolto negli ultimi 10 anni, non ci sottrarremo all’ennesimo sforzo organizzativo per continuare a gestire e garantire le centinaia di consulenze richieste quotidianamente in tema di quota 100 – annuncia Davide Carlo Cappelletti, Direttore Provinciale del Patronato Inca della Cgil Brianza (nella foto in alto) – in tal senso attiveremo all’Inca Monza uno sportello per supportare su appuntamento le lavoratrici e i lavoratori brianzoli, cercando di rendere il meno caotico possibile l’accesso alla pensione (Novita’ pensionistiche 2019)”.
Il ruolo di supporto a chi vuole capire se e come andare anticipatamente in pensione non elimina le perplessità del sindacato di via Premuda, a Monza, sul Decreto tanto pubblicizzato dal Governo a guida gialloverde. “Si tratta di un’operazione più di facciata che di sostanza in quanto, al contrario delle promesse elettorali, la legge Fornero sopravvive – afferma Cappelletti – il vincolo dei 38 anni di contributi esclude dal provvedimento i lavoratori più deboli, che hanno meno contributi, le donne e i giovani, che sono sempre più precari”.
Proprio la capacità del provvedimento sulla quota 100 di garantire una condizione migliore, soprattutto futura, alle cosiddette “fasce deboli” della popolazione è uno dei punti maggiormente messo in discussione. Verrebbe meno, insomma, secondo questo punto di vista critico, la qualità più importante del fare vera politica, cioè il saper agire guardando in prospettiva.
“Per l’ennesima volta, per mere ragioni elettorali – spiega, senza mezzi termini, il Direttore Provinciale del Patronato Inca della Cgil Brianza – è mancato il coraggio di pensare, oggi, a come riformare il sistema previdenziale dei pensionati del domani”.