Trasporto pubblico, il biglietto unico in stallo fra partiti e polemiche

21 gennaio 2019 | 11:32
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Trasporto pubblico, il biglietto unico in stallo fra partiti e polemiche

Il progetto che migliorerebbe la mobilità di migliaia di pendolari garantirebbe comodità e risparmio, ma l’inghippo è politico.

Spostarsi coi mezzi pubblici da Monza a Milano e poi magari andare fino a Lodi con un solo biglietto. Per il momento, anche in considerazione del fatto che lo stato dei trasporti pubblici locali non è certo ottimale, si tratta di un sogno o poco più. Tuttavia, in Regione Lombardia e in tutte le amministrazioni locali coinvolte gli esperti del settore stanno lavorando affinché questo miraggio si trasformi in realtà. Stanno lavorando per fare in modo che entro il 2020 tutti i residenti della Brianza, ma anche del milanese, del lodigiano e di tutte le aree che ricadono sotto la competenza dell’Agenzia del Trasporto pubblico locale della Città metropolitana di Milano, Monza e Brianza, Lodi e Pavia possano cambiare mezzo di trasporto senza dover cambiare ogni volta biglietto.

Un bel progetto, del quale si parla oramai da anni, che potrebbe assicurare ai pendolari anche un discreto risparmio economico, che sembra finalmente arrivato al traguardo. Sembra. Perché in realtà l’iter sta patendo alcune battute d’arresto. Complicazioni che non sono burocratiche, ma politiche. In questi ultimi giorni oltre 100 sindaci dell’hinterland di Milano e della Brianza hanno infatti firmato un appello affinché la procedura per l’introduzione della tariffazione integrata non venga abbandonata.

Destinataria dell’appello, Regione Lombardia cui spetta il compito di dare vita al progetto. Come abbiamo appena detto, tuttavia, il condizionale è d’obbligo perché parallelamente alla partita per l’integrazione tariffaria, se ne sta giocando un’altra relativa all’aumento del costo dei biglietti a Milano. Due match solo apparenza slegati. L’aumento del costo del biglietto dei trasporti pubblici di Milano da 1,50 a 2 euro è da tempo una battaglia che Lega e Pd stanno combattendo senza esclusione di colpi, anche se le ultime notizie in arrivo da palazzo Marino fanno capire che l’incremento potrebbe arrivare fra aprile e maggio.

Tuttavia, la situazione di stallo causata da scaramucce politiche che poco hanno a che vedere con gli interessi delle migliaia di pendolari stanno facendo salire la tensione fra i sindaci e gli amministratori locali. Tutti, sindaco e presidenti delle Province, si sono dichiarati pronti a partire. Il nuovo sistema dovrebbe funzionare più o meno così. Si parte dal principio di superare la frammentazione e favorire l’interscambio passando dall’attuale frazionamento in zone e fasce all’accorpamento in corone circolari uniformi gomma-ferro che garantiranno l’integrazione e il coordinamento generalizzato dei servizi.

In questo modo si prevede di superare gli squilibri attualmente presenti nel sistema a causa della mancata integrazione che in funzione del numero di gestori influisce sul costo del biglietto. Nel nuovo modello ogni Comune sarà assegnato interamente ed unicamente a una singola corona tariffaria che è distanziata dalle altre in base a un passo costante pari a 5 km (in analogia all’ampiezza delle fasce – km ferroviarie).

Sono inoltre previste agevolazioni significative, tra cui la assoluta gratuità per i ragazzi fino a 14 anni, sconti fino a 26 anni e oltre i 65 anni e una attenzione particolare alla fascia di reddito fino a sei mila euro. Secondo alcuni conteggi, un pendolare monzese potrebbe arrivare a risparmiare circa 120 euro l’anno per i suoi spostamenti.

Tutto però sta andando a rilento. L’operazione è chiaramente complicata e da mettere a punto con molta attenzione. Andrea Monti, consigliere regionale della Lega e vice presidente della commissione Trasporti, ha spiegato che Regione Lombardia deve investire 10 milioni di euro. Motivo più che valido per muoversi coi piedi di piombo. Tuttavia, va anche sottolineato che quello del biglietto unico dei trasporti pubblici locali è un progetto di cui si parla da anni. Non da tanto tempo come il prolungamento della metropolitana a Monza, ma se si va avanti di questo passo ci arriveremo presto.