Vimercate, protesta rispedita al mittente: l’Università del Tempo Libero resta dov’è

Sindaco Sartini e Assessore Ghedini spiegano perché non possono assecondare le richieste degli utenti che nei giorni scorsi hanno organizzato una raccolta firme. Prisco: “Siamo profondamente amareggiati”
Al momento le cose non cambiano. Nonostante la protesta e nonostante la raccolta firme. Gli alunni dell’Università del Tempo Libero di Vimercate rimangono dove sono, nel luogo in cui sono stati spostati, ovvero,dall’auditorium dell’Omni al TeatroOreno, nei giorni stabiliti e in parte cambiati (che erano lunedì e giovedì e ora in alcuni casi sono diventati martedì e mercoledì) e su due turni.
La “sentita e civile protesta” messa in piedi dai pensionati non ha dato l’esito desiderato. I quasi 150 firmatari ci speravano davvero, ma a tre settimane dalla consegna della lettera in Comune nulla è cambiato e, stando a quanto comunicato, nulla cambierà nel breve periodo.
«Quello che ha meravigliato un po’ tutti è che, dopo oltre tre settimane, non abbiamo avuto cenno di risposta da parte dell’Amministrazione – ha commentato Nando Prisco, 80enne organizzatore della raccolta firme – Questo ci lascia molto dispiaciuti: ci sembra un atteggiamento scorretto, oltre che poco educato».
Sindaco Francesco Sartini e assessore ai Servizi Sociali Simona Ghedini, in realtà, sebbene non abbiamo fatto visita agli studenti come forse loro si aspettavano, hanno incontrato i volontari come rappresentanti dell’intero gruppo dei frequentatori dell’Università del Tempo Libero. Ma non l’hanno fatto per assecondare le richieste, bensì per dire loro che non lo faranno. E le ragioni, secondo i rappresentanti dell’Amministrazione, sono semplici: l’Auditorium dell’Omni è inagibile, quindi inutilizzabile per tutti fuori dall’orario scolastico, UTL compresa.
«Preciso che nessuno dell’Amministrazione ha mai avuto comportamenti tesi a screditare l’Università del Tempo Libero – ha commentato il Primo Cittadino – Nessuna decisione è stata presa con l’intento di mettere in difficoltà qualcuno, come molti hanno paventato. Purtroppo, come ho più volte spiegato, non posso in questo momento garantire il ritorno all’Omnicomprensivo, perché quella struttura manca di certificazioni necessarie per l’utilizzo extrascolastico. Ma in questo devo essere creduto dai cittadini, perché se si mette in dubbio che dica la verità, non posso fare granché. Capisco i disagi, ma questa è la situazione».
«Dal mio punto di vista credo di essere andata incontro all’UTL per tutto quello che potevo – ha aggiunto Ghedini – Mi sento di essere stata corretta e di aver fatto un grande sforzo per assecondare il gruppo: hanno chiesto nuove discipline e le abbiamo introdotte, abbiamo comprato un video proiettore nuovo in sostituzione di un eventuale guasto, abbiamo garantito la presenza di un tecnico. Durante gli incontri, però, ho spesso ricevuto offese, da molti che mettono in dubbio la decisione dell’Amministrazione riguardo alla sicurezza dell’auditoruim. Purtroppo su questo non posso fare molto, se non siamo creduti. In questo momento ritornare all’Omni non è una strada percorribile, tanto che abbiamo firmato una convenzione e pagato il TeatrOreno per garantire una location all’UTL».
Non essendo l’auditorium di via Adda utilizzabile, bisogna quindi “accontentarsi” del teatro, che è più piccolo (ecco perché i corsi sono stati divisi su due turni) e secondo gli anziani anche più scomodo («Sono costretta a portarmi un cuscino, perché le sedie sono dure e scomode» aveva commentato la moglie di Prisco, Ester). Condizione che agli utenti non va proprio giù.
«Siamo molto amareggiati – ha concluso Prisco – Se non bastano 150 firme a far cambiare idea l’Amministrazione non so cosa possa servire. Almeno speriamo che si faccia marcia indietro sui giorni, che vengano spostati nuovamente a lunedì e giovedì. Continuiamo comunque a sollecitare Sindaco e Assessore a rispondere alle nostre richieste e ad abbandonare la cattiva abitudine, che sembra contraddistinguerli, di metterci sempre davanti al fatto compiuto, con decisioni che ogni volta solo calate dall’alto e creano disagi in tutti i non più giovani studenti».
Intanto poco e nulla si muove sul fronte auditorium. Almeno, nulla di concreto: «Stiamo cercando di comprendere se ci sia o meno una disponibilità economica da parte della Provincia a intervenire per i lavori necessari, che riguardano l’impianto elettrico, quello di diffusione sonora e altri aspetti – ha spiegato Sartini – Una volta capito questo, valuteremo se e in che modalità anche l’Amministrazione possa stanziare una cifra per contribuire ai lavori di messa a norma».