Bernareggio, restyling Palazzo Landriani: maggioranza al muro

Opposizioni compatte a Bernareggio contro la riqualificazione di Palazzo Landriani prospettata dall’esecutivo.
Minoranza compatta contro il restyling di Palazzo Landriani. Dopo due anni di voci e ipotesi sulle modalità del progetto di recupero, sono ancora poche le certezze attorno al futuro della dimora settecentesca, a soli tre mesi dal voto amministrativo.
Una di queste riguarda appunto la modalità ipotizzata dall’amministrazione Esposito per trasformare la villa in quella che diventerebbe la nuova biblioteca civica. E anche qualcosa in più.
Ad oggi è stata fatta solo una stima, che ha valutato l’entità economica del recupero in circa 3,5 milioni, per un edificio che presenta ancora qualche elemento originario di grande pregio, soprattutto nelle facciate laterali e in quella che guarda sul parco Unità d’Italia.
L’esecutivo in carica è andato dritto sulla soluzione della riqualificazione tramite lo strumento del partenariato pubblico privato. Una scelta che ha trovato fin da subito la dura opposizione delle minoranze – tutte schierate di traverso all’idea, La Fontana, Lega e Bernareggio Bene Comune – contrarie ad un recupero che rischia di limitare il margine di spesa delle prossime amministrazioni da qui ai prossimi 20 anni circa (periodo previsto per la completa restituzione dei fondi al privato).
Critiche avanzate non solo sulla tipologia di finanziamento, ma anche sul progetto in sè. Dubbi, ad esempio, sono stati mossi un po’ da tutte le parti sulle destinazioni degli ambienti, che ospiterebbero, oltre alla biblioteca al piano terra, una saletta conferenze, una sala di registrazione e uno spazio ricreativo e per le associazioni al primo livello. Gli uffici della Polizia Locale resterebbero invece al loro posto.
“Coinvolgere il privato può essere senz’altro una scelta vincente – il commento della Lega – ma lo è quando lo si coinvolge direttamente anche per la futura gestione dell’attività, in modo che chi fa i lavori, tragga anche il beneficio di averli fatti bene”.
Timori dunque su più aspetti sono sorti dall’altra parte del tavolo. Anche se al momento, con le diverse traversie giudiziarie che è chiamato ad affrontare l’esecutivo, su tutte quella dei residenti di via Dante per la vicenda dell’occhio pollino (che ad aprile vedrà la prossima udienza), il via al cantiere non è di certo dietro l’angolo.