Legge di Bilancio, manifestazione nazionale: il 9 febbraio pensionati Cgil MB a Roma

Il Governo ha bloccato il previsto incremento dell’1.1% dei trattamenti previdenziali. La rivalutazione sarà al 100% solo per alcuni. Il sindacato scende in campo contro le nuove norme.
Chi accenna all’argomento delle pensioni, in questo periodo, molto probabilmente lo associa alla tanto decantata quota 100, misura bandiera del Decreto interministeriale da poco entrato in vigore dopo la pubblicazione sulla Gazzetta Ufficiale (leggi l’articolo). Ma c’è un altro aspetto della tematica previdenziale, non meno importante, fino ad ora rimasto piuttosto in sordina.
Si tratta della perequazione automatica, ovvero la rivalutazione delle pensioni al tasso di inflazione. Che, secondo la legge 388/2000, avrebbe dovuto prevedere, dal 1° gennaio 2019, un incremento dei trattamenti pensionistici dell’ 1,1%. Ma, per volontà dell’attuale Governo a guida giallo-verde, la legge 388/2000, che non è stata applicata dal 1° gennaio 2012, non lo sarà anche per i prossimi 3 anni, portando a 10 gli anni di deroghe. Una scelta che la Cgil, anche a Monza e in Brianza, ritiene profondamente sbagliata. E andrà a dirlo anche a Roma il prossimo 9 febbraio alla manifestazione contro la Legge di Bilancio.
“Il sedicente governo del cambiamento ha ritenuto di fare cassa sulle pensioni in essere, per risparmiare, in dieci anni, 17 miliardi che saranno integralmente e permanentemente pagati dalle pensionate e dai pensionati con una riduzione del loro tenore di vita – afferma Pietro Albergoni, Segretario generale Spi-Cgil Monza e Brianza (foto in alto)– nessuna novità positiva viene inserita per la Sanità e la non autosufficienza che creano difficoltà alle persone e alle loro famiglie”.
I numeri spiegano meglio di tante parole quello che succederà sul fronte pensioni nel prossimo triennio e la differenza della rivalutazione prevista dalla legge 388/2000 rispetto alla nuova disposizione (Tabella Pensioni 2018-quanto si perde). Con una progressiva diminuzione dell’importo per tutti i trattamenti pensionistici superiori a 3 volte il trattamento minimo Inps di 507,42 euro lordi (Tabella Pensioni 2019-rivalutazioni).
“La rivalutazione automatica, al tasso di inflazione all’1,1%, sarà riconosciuta nella misura del 100 per cento solo ai trattamenti pensionistici complessivamente pari o inferiori a tre volte il trattamento minimo – spiega Albergoni – per gli altri si va dal 97% di rivalutazione per i trattamenti pensionistici complessivamente pari o inferiori a quattro volte il trattamento minimo fino, via via scendendo, al 40% per i trattamenti pensionistici complessivamente superiori a nove volte il trattamento minimo”.
L’invito del sindacato di via Premuda ai propri iscritti, a questo punto, è di partecipare il prossimo 9 febbraio alla manifestazione di Roma per dire “no, all’ennesimo ‘scippo’ sulle pensioni”. “Per chi desidera informazioni è possibile telefonare allo 0392731137, visitare il nostro sito o usare la posta elettronica scrivendo a spibrianza@cgil.lombardia.it” chiarisce il Segretario generale Spi-Cgil Monza e Brianza.
La mancata perequazione automatica, del resto, ha effetti evidenti sul portafogli dei pensionati e, spesso, anche delle loro famiglie. “Sono sempre di più i pensionati che, aiutando figli e nipoti, svolgono una funzione fondamentale di ammortizzatore sociale all’interno della famiglia – sostiene Albergoni – per questa ragione, anche dieci euro in più al mese possono far comodo per sopportare meglio situazioni economiche difficili”.
Ecco perché, nell’attuale situazione, diventa ancora più importante controllare la propria pensione, attraverso il modello ObisM, ossia il “cedolino di pensione”, alla ricerca dei cosiddetti “diritti inespressi”, cioè prestazioni di tipo assistenziale che vengono concesse, se non vengono superati determinati limiti di reddito, su richiesta dell’interessato.
“Nel corso della vita può cambiare la situazione economica, ma possono anche sopraggiungere disabilità che creano nuovi diritti, la cui concessione è sempre a richiesta – spiega il Segretario generale Spi-Cgil Monza e Brianza – sono tanti i pensionati che non sanno di avere diritto mensilmente a importi maggiori, in particolare somme o prestazioni che non vengono concesse se non espressamente richieste, diritti e prestazioni che possono sorgere in un momento successivo alla liquidazione della pensione. Il controllo della pensione – continua – è un servizio che lo Spi-Cgil Monza e Brianza offre alle pensionate e ai pensionati”.