Monza, il consiglio approva l’istituzione del Garante dei detenuti

27 febbraio 2019 | 00:00
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Monza, il consiglio approva l’istituzione del Garante dei detenuti

Il Garante dovrà vegliare sulle condizioni di vita dei detenuti, sull’eventuale soppressione dei diritti individuali, sul rispetto della Costituzione in merito alla pena inflitta.

Giovedì sera il consiglio comunale ha approvato all’unanimità la mozione che vede la giunta monzese impegnarsi ad istituire un regolamento che introduca la figura del garante cittadino dei detenuti.

La mozione trae spunto da altre già presentate e/o approvate in altri comuni su invito del Partito Radicale Nonviolento Transnazionale e Transpartito, a cui due dei tre proponenti, Marzo Lamperti e Francesca Pontani, del Partito Democratico, aderiscono.

Tutti sappiamo in che condizioni versano le carceri italiane, sia per questioni di sovraffollamento, sia per questioni di edilizia carceraria, sia di attività interne volte alla rieducazione per il reinserimento sociale. Troppo spesso infatti il carcere in Italia si trasforma in una scuola del crimine e non nell’istituto rieducativo che dovrebbe essere, nonostante il costante impegno della polizia carceraria e di molte realtà del territorio”. ha spiegato il consigliere Marco Lamperti

La casa circondariale di Monza non sfugge a questo triste destino. “Per questo il sottoscritto, Francesca Pontani e Marco Pietrobon abbiamo ritenuto che fosse necessario far partire quel processo che vedesse l’istituzione di una figura che riferisse direttamente all’amministrazione comunale, l’ente più vicino ai cittadini, tutti i cittadini, detenuti compresi. Una figura di questo tipo potrà essere cinghia di trasmissione tra una realtà importante della città, il sindaco e il consiglio comunale, e gli altri garanti dei detenuti (regionale e nazionale). Siamo lieti che il Consiglio Comunale e il Sindaco abbiano avallato tale disposizione: una maggiore sensibilità è indice di maggiore civiltà. ” conclude Lamperti.

Il Garante dovrà vegliare sulle condizioni di vita dei detenuti, sull’eventuale soppressione dei diritti individuali, sul rispetto della Costituzione in merito alla pena inflitta, che non dovrà essere addittivata con altre spiacevoli situazioni.
Il Garante dovrà coordinarsi con l’istituzione carceraria per trovare il modo che i detenuti possano imparare mestieri o comunque poterli praticare, in un’ottica di vera rieducazione sociale, così da trasformare questi concittadini in vere e proprie risorse per la nostra comunità.

Soddisfazione con qualche riserva quella espressa da parte del capogruppo di Civicamente Monza, Paolo Piffer: “Ovviamente abbiamo votato a favore ma urge qualche precisazione.Intanto trovo gravissimo che dal 2013 nel nostro carcere non sia previsto la figura del Garante, l’ennesima  dimostrazione di una politica locale davvero troppo “distratta”.

L’approvazione di questa mozione è una goccia in un oceano ancora pieno di problemi: sovraffollamento, suicidi, agenti penitenziari sotto organico, strutture fatiscenti. Il sistema carcerario italiano andrebbe completamente rivisto, ad oggi è assolutamente inefficace oltre ad essere un costo per tutti i cittadini.Basta con le inutili passerelle dei politici nelle strutture penitenziarie utili solo alla propaganda personale, anche nel rispetto di chi ci lavora ogni giorno servono finanziamenti e interventi coraggiosi, basta atti simbolici. Speriamo che questa mozione votata all’unanimità sia il primo passo verso un cambiamento importante”.