Monza, un freno al degrado: vice sindaco punta il dito sulle piazze Trento e Cambiaghi

15 febbraio 2019 | 06:56
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Monza, un freno al degrado: vice sindaco punta il dito sulle piazze Trento e Cambiaghi

L’amministrazione sta provando a risolvere i nodi burocratici che ostacolano la manutenzione delle due aree situate nel centro storico della città

Buchi profondi più di una spanna, piastrelle sconnesse e rialzate, rattoppi improvvisati e un senso generale di disordine e cattiva manutenzione. Sembra la descrizione di una strada di periferia, una di quelle vie dove la gente passa raramente e mai a piedi. Invece no, si tratta di piazza Trento e Trieste e piazza Cambiaghi, le centralissime piazze che dovrebbero essere fiore all’occhiello e biglietto da visita della città, ma che a causa di una serie di guai burocratici, figli di scelte amministrative delle giunte precedenti, stanno vivendo una fase di degrado costante.

I PROBLEMI

Piazza Cambiaghi sembra uscita da un romanzo di Kafka. Realizzata alla fine degli anni Ottanta dall’operatore privato che riqualificò la zona, non è mai stata ceduta definitivamente al Comune così come previsto dagli accordi. Colpa, pare, di questioni economiche mai risolte fra Comune e operatore. In sostanza, la piazza è sospesa a metà, ostaggio di un pasticcio burocratico, e per questo è abbandonata a se stessa per quanto riguarda la manutenzione. Nessuno se ne occupa e per rendersene conto basta farci due passi.

Il trait d’union che la lega e piazza Trento e Trieste è la presenza del mercato cittadino. Gioia e dolore al tempo stesso. Punto di incontro sociale e commerciale, ma anche fonte di guai. L’ultimo esempio sono tre lampioni di piazza Trento distrutti dai furgoni degli ambulanti in manovra. Furgoni che al tempo stesso perdono liquidi che macchiano le costosissime lastre di luserna che coprono la piazza o che le spezzano a causa del loro peso. Anche qui, basta fare due passi per realizzare come la riqualificazione globale voluta dalla vecchia giunta di Faglia stia palesando più di un problema: totale assenza di ombra, arredo urbano delicato e costoso e piastrelle permeabili.

Ogni volta che l’amministrazione deve riparare qualche buco o sistemare una lastra, c’è chi negli uffici tecnici alza gli occhi al cielo. I pezzi di ricambio della piazza che ospita lo storico monumento ai Caduti, devono essere acquistati in via Montenapolenone. Migliaia di euro al colpo. Che per un amministrazione da anni alle prese con bilanci sempre più magri, significa dove raschiare il fondo del barile una volta al mese. Due piazze, dunque, che assembrano più due spine nel fianco. Tuttavia, la giunta di Dario Allevi, o per essere già preciso il suo vice sindaco, Simone Villa, sembrano determinati a togliersele.

LE SOLUZIONI

Diciamo subito che non sono i primi che ci provano, ma il vice sindaco e assessore al Patrimonio, mostra una certa fiducia. Il primo passo da compiere è di trovare un intesa con l’operatore privato per completare la cessione al Comune di piazza Cambiaghi. Villa si era posto come limite ultimo il 2018. Siamo andati oltre e per questo la soluzione potrebbe arrivare già nelle prossime settimane. Dopo di che, partiranno finalmente i lavori di sistemazione di quella che oramai sembra uno di quei campi arati dalle bombe della Prima Guerra Mondiale.

Per quanto riguarda invece piazza Trento, l’amministrazione ha deciso di procedere con dei lavori di sistemazione, ma utilizzando materiali meno costosi e rinforzando la parte sottostante. Anzi, per via degli Zavattari, la strada che divide piazza Trento da liceo Zucchi, senza dubbio conciata molto male, l’extrema ratio porrebbe essere quella di sistemarla con una colata di cemento.