Monza, Teatro Binario 7: nel weekend in scena “Anfitrione”

11 febbraio 2019 | 00:30
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Monza, Teatro Binario 7: nel weekend in scena “Anfitrione”

Appuntamento sabato 16 e domenica 17 febbraio con lo spettacolo che prende spunto dalla commedia di Plauto.

Appuntamento da non perdere il prossimo fine settimana al Teatro Binario 7 di Monza. In scena il 16 e 17 febbraio in sala Chaplin “Anfitrione”, lo spettacolo, che prende spunto dalla commedia di Plauto, scritto e diretto da Teresa Ludovico.

Chi sono io se non sono io? Quando guardo il mio uguale a me, vedo il mio aspetto, tale e quale, non c’è nulla di più simile a me! Io sono quello che sono sempre stato? Dov’è che sono morto? Dove l’ho perduta la mia persona? Il mio me può essere che io l’abbia lasciato? Che io mi sia dimenticato? Chi è più disgraziato di me? Non so più chi sono!

Il doppio, la costruzione di un’identità fittizia, il furto dell’identità, la perdita dell’identità garantita da un ruolo sociale: ecco i temi che Plauto consegna al pubblico in una forma nuova, quella della tragicommedia, perché le vicende riguardano insieme dei, padroni e schiavi. Giove, dopo essersi trasformato nelle più svariate forme animali, vegetali e naturali, decide per la prima volta di camuffarsi da uomo. Assume le sembianze di Anfitrione, in quel momento lontano da casa, per trascorrere la notte con moglie di lui, la bella Alcmena, e generare il semidio Ercole.

L’Anfitrione di Teresa Ludovico percorre la strada della commedia recuperando gli antefatti del plot reso celebre da Plauto. Prima di sposare Alcmena, Anfitrione le aveva ucciso il padre, Elettrione. La giovane aveva acconsentito a sposarlo a patto che l’eroe accettasse di vendicare i suoi fratelli, a loro volta uccisi in una faida familiare.

Anfitrione e Alcmena sono figure di un mondo dominato dalla violenza fisica, in cui la vendetta privata è l’unica forma di giustizia, il valore dell’individuo dipende dalla sua capacità di affermare e mantenere una posizione di potere all’interno della famiglia e di conquistarsi, così facendo, il rispetto e la considerazione altrui. Nella nostra realtà queste logiche prosperano nelle organizzazioni criminali, nelle mafie e camorre di ogni tipo.

È allora plausibile che Anfitrione e Alcmena vestano i panni dei malavitosi: lei, donna d’onore, accetta di sposare l’assassino del padre in cambio della vendetta per i fratelli e poi, fedele ai patti, lo ama e lo rispetta. Lui, un autentico boss, violento e arrogante, caduto nell’imbroglio di Giove, viene progressivamente privato del suo potere, fino a ridursi a “uomo di niente”. All’attualizzazione dei valori corrisponde quella del linguaggio, anzi del gergo, la cui esibita brutalità finisce per risultare caricaturale, riportando così lo spettatore nella dimensione della commedia.

E in effetti, questo Anfitrione malavitoso non rinuncia agli equivoci e ai calembours dei suoi predecessori appartenenti alla grande tradizione comica: Plauto, Molière e Giraudoux hanno lasciato una traccia ben leggibile in questa nuova riscrittura.

Note di messa in scena. Sei attori e un musicista per creare una coralità multiforme e tragica che però agisce come un contrappunto grottesco e farsesco in uno spazio che disegna doppi mondi: divino e umano. Un andirivieni continuo tra un sopra e un sotto, tra luci e ombre. Realtà e finzione, verità e illusione, l’uno e il doppio, la moltiplicazione del sé, l’altro da sé e il riflesso di sé, si alterneranno in un continuo gioco di rimandi, attraverso la plasticità dei corpi degli attori, le sequenze di movimento, i dialoghi serrati e comici.

Teresa Ludovico, regista, autrice e attrice, compie dopo la laurea un lungo percorso artistico sotto la guida di diversi maestri, in Italia e all’estero. Dal 1993 fa parte del Teatro Kismet OperA di Bari e dal 1998 è regista stabile. Fra gli altri, scrive e dirige gli spettacoli “Ecuba e i suoi figli”, “Bella e Bestia” (premio Eti Stregagatto 2002), “La regina delle nevi”, “Il malato immaginario” presentati in festival e teatri in Europa, Asia e Australia. Si avvicinata al teatro musicale scrivendo e interpretando varie opere fra cui il concerto teatrale “In search of Simurgh”, realizzato in collaborazione con i Radiodervish. Firma la regia di numerose opere di teatro contemporaneo fra cui “Piccola Antigone e Cara Medea” e  “Namur”, di Antonio Tarantino, di cui è anche interprete. Cura la riscrittura e regia di “I Was A Rat!” di Philip Pullman coprodotto da Birmingham Repertory Theatre Company, Nottingham Playhouse Theatre Company, The New Wolsey Theatre, Ipswich, e la regia “The BFG” di Roald Dahl, prodotto dal Birmingham Repertory Theatre. Inoltre, dal 2002 al 2008, collabora con il Setagaya Public Theatre di Tokyo e cura la regia e la drammaturgia di “Yuki no Joou” e “Ningyohime”. Nel 2008 per Za Koenji Public Theatre di Tokyo firma regia e drammaturgia di “Tabi to Aitsu to Ohimesama” che nel 2011 vince il premio Jido Fukushi Bunka Sho come Migliore opera per le nuove generazioni e nel 2016 firma testo e regia di “Pinocchio”. Dal 2011 al 2014 cura la Direzione Artistica del Teatro Kismet OperA di Bari. Attualmente è direttrice artistica del festival Maggio all’Infanzia. Dalla Regione Puglia, Assessorato delle Pari opportunità, riceve il “Premio Talento Donna – Puglia 2013”.

Teatri di Bari riunisce due realtà che negli ultimi decenni si sono battute per radicarsi sul territorio, convinte della necessità di un teatro che possa rappresentare un motore culturale per le nuove generazioni. Il Kismet, Stabile d’innovazione per l’infanzia e la gioventù che ha puntato tutta la sua poetica sull’attenzione ai giovani, ha incontrato l’Abeliano, che ha indirizzato la propria attività sul lavoro dell’attore e sulla grande tradizione teatrale italiana, oltre che su un lavoro di ricerca nell’ambito delle tradizioni popolari. Punto di forza dei Teatri di Bari, riconosciuto dalla Commissione consultiva per la prosa del Ministero dei Beni e delle Attività Culturali e del Turismo, TRIC – Teatro di Rilevante Interesse Culturale, per il triennio 2015-2017, la concezione di un  teatro come casa di cultura, aperta al dialogo, in cui lo spettacolo diventa propulsore che alimenta, tutto attorno, forme molteplici di incontro con gli spettatori, con gli altri linguaggi artistici, con le altre realtà culturali.

ANFITRIONE

da Plauto
scritto e diretto da Teresa Ludovico
con Michele Cipriani, Irene Grasso, Demi Licata, Alessandro Lussiana, Michele Schiano di Cola, Giovanni Serratore
musiche dal vivo M° Michele Jamil Marzella
spazio scenico e luci Vincent Longuemare
coreografia Elisabetta Di Terlizzi
costumi Teresa Ludovico, Cristina Bari
assistente alla drammaturgia Loreta Guario
consulente letteraria Lucia Pasetti

Date spettacoli: sabato 16 febbraio alle 21.00 e domenica 17 febbraio alle 16.00 (sala Chaplin)
Biglietti: intero € 18; Carta Più Feltrinelli € 15; ridotto € 12; allievi Scuola di teatro Binario 7 € 10; under 18 € 6

Per informazioni e prenotazioni:
Teatro Binario 7, Via Filippo Turati 8, Monza – Tel. 039 2027002 | biglietteria@binario7.org