Passione civica: “A Palazzo Borromeo l’assessore oltre le regole: rinfresco con frittino”

Il gruppo di Nadia Speronello svela un possibile illecito nell’utilizzo delle sale del Palazzo per il ricevimento di matrimonio di un assessore e chiede «un passo indietro» all’amministrazione.
Frittura a Palazzo: non è il titolo di un manuale di cucina gourmet, ma il fatto intorno al quale si sviluppa l’accusa mossa da Passione Civica all’amministrazione comunale di Cesano Maderno. La lista civica, già critica nei confronti dell’attuale sindaco Maurilio Longhin (Pd) su temi come il consumo di suolo, il degrado periferico e il progetto per la nuova biblioteca, ha infatti attaccato nuovamente la giunta, questa volta sull’utilizzo improprio di Palazzo Arese Borromeo, la meravigliosa “villa di delizia” del ‘600, spesso scelta dai cesanesi come sede per la celebrazione dei matrimoni civili.
Lo scorso dicembre, in occasione del matrimonio di un assessore di Cesano, la Galleria delle Arti Liberali sarebbe stata utilizzata come sede del banchetto, mentre nella Sala della Monarchia sarebbero stati allestiti e utilizzati dei fornelli per friggere. «La possibilità di organizzare un rinfresco all’interno del Palazzo non è inclusa nel cosiddetto “Pacchetto Sposi” offerto dal Comune – spiegano da Passione Civica, il gruppo rappresentato in consiglio comunale da Nadia Speronello -. Ma, cosa ancora più grave, mai e poi mai ci saremmo aspettati che fosse permesso di friggere cibo all’interno delle sale del Palazzo, col rischio di rovinare i suoi preziosi affreschi». In effetti il testo del “Pacchetto Sposi” è categorico: «non è possibile organizzare alcun tipo di rinfresco nel Palazzo o nel Parco Arese Borromeo». Più vago, e quindi interpretabile, il Regolamento inerente l’accesso, l’uso e la concessione degli spazi del Palazzo e del Giardino, che non tratta l’argomento matrimoni.
Passione Civica riferisce che l’assessore in questione, Federica Torgano (Servizi Sociali) avrebbe spiegato di aver seguito l’iter previsto per qualsiasi cittadino, compilando la modulistica e pagando le tariffe richieste: ma dal Comune sembra che ci sia un po’ di confusione su cosa sia possibile fare e cosa no. «Riguardo al banchetto, il Segretario ci ha assicurato che il matrimonio e il festeggiamento si sono svolti in conformità con le attuali norme – è il racconto di Passione Civica -, perché il Regolamento di Palazzo Arese Borromeo era stato cambiato nell’aprile 2018». In realtà, come poi confermato dall’Ufficio Cultura, a essere stato modificato non era il Regolamento, ma il Tariffario, che prevede la possibilità di un servizio di catering e banqueting, in un’area non meglio specificata. «Riguardo alle friggiture, invece, ci è stato risposto che né il Segretario né l’Assessore erano informati del fatto che dei fornelli da campo fossero stati installati ed utilizzati nella Sala della Monarchia. Imbarazzati, hanno assicurato che avrebbero indagato».
In realtà, a oggi, non c’è ancora una risposta precisa, mentre sembra che sia stato avviato l’iter per un intervento sanzionatorio nei confronti della ditta di catering. «Abbiamo quindi un Regolamento che non parla affatto di banchetti, un “Pacchetto Sposi” che ne vieta esplicitamente “in ogni caso” lo svolgimento per i matrimoni a Palazzo, un Tariffario che invece ne stabilisce un prezzo, e degli Amministratori che non sembrano sapere nemmeno dove trovare i documenti su cui si basa il loro lavoro» è il riepilogo del gruppo di Speronello, che non vuole accusare personalmente Torgano, ma chiede più chiarezza nei documenti pubblici, insieme a una risposta precisa che chiarisca quanto è avvenuto. «O si è trattato di un grave caso di incompetenza amministrativa, oppure ci troviamo di fronte ad un vero e proprio abuso di potere, in cui un gruppo di persone, probabilmente convinte di rappresentare una fantomatica élite cittadina, ha la presunzione di poter utilizzare un bene comune, appartenente a tutti i Cittadini di Cesano Maderno, come il cortile di casa propria. In entrambi i casi comunque crediamo che, oltre a chiarire, chi detiene una carica amministrativa nel settore pubblico debba essere capace di fare ammenda e assumersi le proprie responsabilità. Ma vista la gravità dei fatti, questa volta le scuse non possono bastare. Questa volta sarebbe opportuno che chi ricopre ruoli di responsabilità nella gestione di un bene tanto prezioso come Palazzo Arese Borromeo facesse un passo indietro».