Presunta corruzione vendita Villa Bagatti Valsecchi, tutti assolti

27 febbraio 2019 | 13:52
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Presunta corruzione vendita Villa Bagatti Valsecchi, tutti assolti

Accusati di aver preso denaro tramite perizia gonfiata. Assoluzione piena “perchè il fatto non sussiste”.

Assoluzione piena “perchè il fatto non sussiste” è quanto sentenziato dal Tribunale di Monza nei confronti di quattro imputati e due società, accusati a vario titolo di corruzione nell’ambito di un’indagine sulla vendita di Villa Bagatti Valsecchi a Varedo al Comune, con una presunta perizia gonfiata. Tra gli imputati a processo anche Antonio Emanuele Padoan, consigliere comunale ed ex presidente della Commissione risorse territoriali. “Questa sentenza, pazientemente attesa, pone fine a tutti i pettegolezzi e le calunnie sparse ad arte in questi anni da ambienti pentastellati e del centrodestra e che hanno finito per condizionare pesantemente i risultati delle ultime elezioni comunali”, scrive il Pd di Varedo in una nota stampa, “oltre che rendere giustizia e dignità alla persona del consigliere Padoan, la sentenza di oggi certifica nei fatti, una volta per tutte, la correttezza e la trasparenza dell’operato di tutta l’amministrazione Daniel nel percorso di acquisizione della Villa Bagatti Valsecchi”.
Poi il Pd prosegue, anticipando di riservarsi ulteriori azioni una volta letta la motivazione alla sentenza “non possiamo esimerci dal sottolineare come, fino ad oggi, gli unici ad essere stati condannati per la vicenda Villa Bagatti siano stati gli amministratori della Lega e del Centrodestra sanzionati, sia collettivamente che individualmente, dalla Corte dei Conti per la loro incapacità amministrativa e contabile”. Poi conclude “il Partito Democratico di Varedo e la Lista Civica Insieme per Varedo continueranno nei prossimi giorni a battersi con i cittadini nelle opportune sedi, affinché la Villa Bagatti Valsecchi e il suo parco siano definitivamente restituiti ai cittadini e al patrimonio comunale”. Secondo l’accusa, Secondo l’accusa, gli imputati si sarebbero accordati per spartirsi una fetta del valore della villa, sfruttando una perizia gonfiata. Accuse che gli stessi imputati avevano sempre rigettato.