“Spazio dialogo famiglia”, un nuovo luogo d’ascolto per le madri single in difficoltà

La residenza Cantalupo inaugura un nuovo spazio d’ascolto rivolto alle sensibili esigenze delle madri single in difficoltà
Ascoltare per capire. Per aiutare soprattutto. Questa la volontà della residenza Cantalupo, creare un luogo di ascolto sicuro e protetto per le madri single in difficoltà.
Nasce “spazio dialogo famiglia”, uno luogo riservato all’incontro tra i residenti e gli assistenti sociali. “Si era infatti evidenziata la necessità – ha spiegato Alessandra Pancirolli dell’inner Wheel Club di Monza – di avere uno spazio neutro nel quale realizzare questi momenti che per loro natura sono estremamente delicati“. Un luogo, in buona sostanza, dove le madri single siano in grado di esternare i loro problemi in un ambiente d’ascolto sicuro ed accogliente.
È successo nel corso di ieri pomeriggio a Monza, mercoledì 20 febbraio. La cascina Cantalupo in viale Sicilia 88 amplia le proprie prerogative assistenziali e lo fa anche grazie al sostegno dell’inner Wheel Club locale che ha reso possibile la nascita di un nuovo spazio appositamente pensato all’ascolto delle madri. Presente all’inaugurazione il presidente dell’associazione Valeria Tagliabue Gatti oltre che l’assessore alla famiglia e alle politiche Sociali Desirée Chiara Merlin e l’assessore allo sviluppo del Territorio Martina Sassoli.
DI COSA SI TRATTA?

Scorcio del cortile della residenza Cantalupo
La storia della Cascina Cantalupo nasce diversi anni fa. Con più precisione nel 2013. Un rudere abbandonato diventa una residenza proiettata all’housing sociale, ossia all’accoglienza di madri single in difficoltà. “L’obiettivo è quello di dar modo a queste madri di riscattarsi, di far trovare loro una propria autonomia mediante l’inserimento nel mondo del lavoro” spiega Stefano Giuliani, presidente della cooperativa Monza 2000. Di certo un obiettivo sociale di fondamentale importanza, oggi più che mai.
“La cascina Cantalupo – ha dichiarato l’assessore Sassoli – rappresenta una plus valenza per il territorio di Monza che oggi rappresenta un centro pulsante capace di affrontare le difficoltà delle nuove emergenze sociali”.
E di emergenze si parla. Sempre più donne hanno bisogno di aiuto. Di una mano a reinventarsi. Di un sostegno per rinascere. Il caso più frequente è rappresentato dalle madri straniere, magari fuggite da casi di maltrattamenti famigliari. Madri sole e straniere in terra straniera. Come dar loro l’autonomia? Come aiutarle a crescere i figli nel modo migliore possibile? Sono queste le domande a cui la cooperativa cerca di dare una risposta. In modo sincero. In modo concreto. Sono infatti 22 gli appartamenti a disposizione, con 100 stanze, doppie e singole, per un totale di 200 posti letto .

Alcune madri ospiti della struttura
COME FUNZIONA E A CHI È RIVOLTA L’ASSISTENZA?
“Questa è una struttura di accoglienza – spiega Stefano Giuliani – dedicata a madri rimaste sole per varie ragioni di vita e che hanno voglia di riscattarsi. A questo punto – precisa – sono i servizi sociali che prendono in carico i nuclei indirizzandoli verso la nostra struttura”. Nuclei di madri che per vari motivi hanno dovuto lasciare la propria abitazione e che all’interno della residenza Cantalupo trovano una nuova speranza.
Se l’età media delle madri single è quella che si aggira intorno ai 30 anni di età, la permanenza media al sui interno, è di circa un anno e mezzo. “Durante questo periodo – spiega Chiara Zuccarello, educatrice della cooperativa – si studiano percorsi specifici in grado di fornire alle madri, così come ai loro figli, i giusti strumenti di integrazione verso una propria autonomia”. Ma sentiamo nello specifico la dottoressa Chiara Zuccarello, che MBNews ha voluto intervistare per far maggior chiarezza.
Un’esigenza, questa, purtroppo sempre più frequente. Donne, prima che madri. Madri prima che donne. Sole e disorientate. Ma ogni tanto un aiuto inaspettato arriva per davvero. Quello che rende una donna non più sola, ma una madre in compagnia del proprio figlio. Del resto è proprio una madre che custodisce le chiavi dell’anima e conia la moneta del carattere.