Sciopero Rovagnati: i sindacati bloccano i cancelli delle sedi di Villasanta e Biassono

19 febbraio 2019 | 16:37
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Sciopero Rovagnati: i sindacati bloccano i cancelli delle sedi di Villasanta e Biassono

Da parte del consorzio è arrivata la proposta di un documento con la promessa di assumere i 15 lavoratori iscritti al sindacato ancora in capo alla vecchia cooperativa.

E’ iniziato all’alba lo sciopero davanti ai magazzini della Rovagnati di Biassono e di Villasanta. In totale circa 60 lavoratori a partire dalle 5 del mattino di martedì 19febbraio hanno incrociato le braccia davanti ai cancelli dei magazzini delle due sedi dell’azienda, dove in totale lavorano circa 350 operai, bloccando l’ingresso e l’uscita dei camion.

Lo sciopero è stato indetto dal sindacato CUB (Confederazione unitaria di base), su cui nel mese di gennaio si sono accesi i riflettori dopo il ritrovamento dell’auto della delegata sindacale completamente bruciata (clicca qui).

“L’obiettivo della manifestazione – ha spiegato il coordinatore sindacale della CUB Luis Seclèn Monsalve-  era principalmente quello di far assumere dal nuovo consorzio PRG, che è subentrato alle cooperative TIS e SILS, anche i 15 lavoratori iscritti al nostro sindacato così come hanno fatto con il resto degli operai coinvolti. I nostri iscritti, infatti, sono ancora rimasti tutti in capo alla vecchia cooperativa TIS che ancora ha un subappalto in azienda. Si è trattato di una problematica che ha portato con se un demansionamento con le evidenti conseguenze a livello di stipendio e di tutele professionali.

Nel corso della mattinata sono anche intervenuti i Carabinieri per identificare alcuni sindacalisti che stavano bloccando i cancelli“.

Nel primo pomeriggio però sono arrivate da parte del Consorzio le prime rassicurazioni e un passo in avanti verso il dialogo con i sindacati. “I vertici di PRG ci hanno offerto un documento che promette di assumere i 15 lavoratori. Nei prossimi giorni – ha concluso Luis Seclèn Monsalve- fisseremo un incontro per sederci attorno a un tavolo per discutere dei dettagli della questione”.