Tragedia Lamina, titolare verso patteggiamento: 4 mln di euro alle vittime

Gli operai stavano lavorando alla pulitura di una vasca quando sono rimasti intossicati.
Il titolare della ‘Lamina‘, azienda che lavora metalli di Milano dove il 16 gennaio dello scorso anno morironoquattro operai, tra cui tre brianzoli, a causa di una fuoriuscita di gas argon nella vasca di un forno, ha chiesto e raggiunto con la Procura un accordo per il patteggiamento della condanna.
A quanto emerso per lui si prospetta una pena sospesa di 1 anno e 10 mesi, subordinata al risarcimento delle famiglie delle vittime e di Inail, per oltre 4 milioni di euro. La vicenda è stata discussa nei giorni scorsi davanti al gup di Milano, dove l’imprenditore si è presentato in compagnia dei suoi avvocati. Su di lui pende un’accusa per omicidio colposo plurimo con l’aggravante di aver commesso il fatto in violazione della normativa in materia di sicurezza sul lavoro. La decisione del giudice, compreso il parere di costituzione di parte civile da parte di Fiom-Cgil e l’Anmil, è prevista per il 19 marzo prossimo.
Quel pomeriggio, negli stabilimenti Lamina, gli operai stavano lavorando alla pulitura di un forno interrato, ad una profondità di circa due metri, quando si è verificato un guasto e l’area è stata invasa da vapori tossici. I due fratelli Arrigo e Giancarlo Barbieri, il primo da poco trasferito nel varesotto, il secondo di Muggiò, erano i più vicini al forno quando il gas è fuoriuscito, intossicandoli. La reazione alle esalazioni è stata immediata, entrambi gli uomini si sono sentiti male e per soccorrerli sono intervenuti altri operai, tra cui i colleghi che hanno perso la vita che sembra si siano letteralmente gettati nella buca per tirar fuori i Barbieri. Arrigo e Marco, insieme a Giuseppe Setzu, di Burago di Molgora, non sono arrivati vivi in ospedale. Il loro cuore ha smesso di battere durante la corsa in ambulanza.