Indagine: per i pendolari è sempre peggio. Altroconsumo, ritardi +6%

Per effettuare lo studio sono stati monitorati più di 2500 treni locali in nove stazioni di Milano, Roma e Napoli.
La situazione già difficile della vita quotidiana dei pendolari sta peggiorando. I treni in ritardo sono aumentati del 6% e anche le cancellazioni non tendono a diminuire. In totale il 39% dei treni registra un ritardo di più di 5 minuti, per il 19% oltre 10 minuti e per il 10% oltre 15 minuti. Questo il triste risultato emerso dall’ultima indagine di Altroconsumo che ha monitorato più di 2500 treni locali in nove stazioni di Milano, Roma e Napoli.
Un’indagine che coinvolge evidentemente anche i pendolari della Brianza. E proprio dalla Brianza arriva una testimonianza che lascia poco spazio a commenti: “Ho perso 14.400 ore di vita in 15 anni di ritardi di Trenord” – ha spiegato una pendolare sulla linea Carnate-Milano, sentita per l’indagine.
“Il caso Trenord – si legge in una nota nel sito di Altroconsumo- è esemplificativo nella carenza cronica di puntualità di servizio: alcuni treni hanno fatto l’en plein: sono sette, tutti per Milano, sempre in ritardo ben oltre i 10 minuti. C’è poi il treno fantasma: il Luino-Milano Garibaldi, non è mai arrivato sei giorni su dieci. Forse sostituito da un bus ma il piano di efficientamento di Trenord non era ancora in vigore durante le rilevazioni. Il piano applicato dallo scorso dicembre prevede la riduzione di alcune linee serali e festive e la sostituzione di treni in orari non di punta con bus: 139 corse che trasporterebbero meno di 50 passeggeri; una misura scelta per far respirare un sistema sovraccarico che ha invece scatenato le proteste dei pendolari coinvolti”.
L’organizzazione dei consumatori ha fatto sapere che è già avvenuto un incontro con Trenord e Regione Lombardia per segnalare le criticità del piano e, in particolare, l’attenzione si è concentrata sulla capillarità del servizio, tempi di percorrenza più lunghi, rischi di minore puntualità.
“Nei prossimi mesi – ha comunicato Altroconsumo- l’organizzazione di consumatori, che ha già vinto una class action contro Trenord per i disservizi emergenziali del dicembre 2012, seguirà il monitoraggio sull’efficienza del servizio chiedendo garanzie per gli utenti coinvolti”.
Non è manca la replica di Trenord che in una nota precisa: “Spiace che Altroconsumo abbia perso tempo per una raccolta di dati senza alcuna base nè rappresentatività statistica. I dati diffusi da Altroconsumo – raccolti per due ore nei soli giorni dal 5 al 9 e dal 12 al 16 novembre 2018, basandosi semplicemente su una raccolta manuale delle informazioni sui tabelloni in stazione – non possono restituire uno stato concreto e veritiero del servizio.
Le performance ferroviarie si valutano su numeri assoluti e reali: per il 2018 si parla di 2200 treni al giorno; l’80% è arrivato a destinazione puntuale.
Risultati sicuramente da migliorare: infatti Trenord ha messo in campo da dicembre 2018 un piano per rendere più efficace il servizio e fluidificare il sistema, sostituendo con bus 139 corse che trasportano meno di 50 passeggeri in orari a domanda debole. Tale piano, studiato con Regione Lombardia, ha portato in poco più di un mese a una riduzione delle soppressioni dal 5% all’1,2% e a un miglioramento della puntualità, che oggi è dell’83%.
Sarebbe infine importante poter dare risposte alla persona che secondo Altroconsumo avrebbe totalizzato 14,5k ore di ritardo in 15 anni. Vorrebbe dire 1.000 ore all’anno, quindi 2 ore al giorno tutti i giorni comprese la domenica. Sulla Carnate-Milano, i numeri e la realtà dicono che è impossibile”.
Articolo aggiornato alle 16:31