Biassono: la Lega “inciampa” sulle pietre. Polemica sul ricordo dei deportati

25 marzo 2019 | 00:52
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Biassono: la Lega “inciampa” sulle pietre. Polemica sul ricordo dei deportati

Le civiche biassonesi contro il Sindaco Casiraghi: niente pietre d’inciampo in memoria dei deportati della città brianzola ma solo una targa generica in memoria di tutte le guerre.

Se a Seregno, Cesano Maderno e Lissone sono stati centinaia e centinaia i cittadini che hanno voluto partecipare alla posa delle Pietre d’Inciampo in memoria dei deportati di guerra avvenuta lo scorso gennaio nei tre comuni brianzoli, a Biassono – della questione “memoria” – se ne inizia a discutere solo in questi giorni. Durante l’ultimo consiglio comunale, infatti, è stata portata all’attenzione dell’amministrazione leghista la volontà di ricordare attraverso una pietra d’inciampo, i deportati biassonesi Antonio Casiraghi, Ambrogio Cassanmagnago, Antonio Colombo, Ida Crippa, Enrico Meregalli, Mario Meregalli, e Siro Riboldi. Mozione che però è stata respinta e che, secondo Alberto Caspani (Lista civica per Biassono): “ha rappresentato una delle pagine più indegne della storia biassonese”.

Niente pietre, ma solo una targa in ricordo di tutte le guerre: questa la risposta della giuntacomunale

“Una domanda relativamente semplice, che prevedeva una risposta altrettanto semplice: si o no, ed eventualmente se no, perché no? – commenta Diego Colombo di Biassono Civica – invece, a qualche illuminato leghista è venuta l’idea di fare una mozione alternativa: posiamo una targa, una stele, facciamo un gesto che ricordi i caduti di tutte le guerre. E’ geniale, se non cinico. Chi può essere in disaccordo con una iniziativa così globale di rifiuto di tutte le guerre? Alle mele si è risposto con le pere. Facciamo un bel calderone: ricordare tutti per non ricordare nessuno”.

E non le manda a dire nemmeno Alberto Caspani, della Lista Civica per Biassono che fa sapere: “I pregiudizi della giunta leghista sono più forti del dolore per i deportati biassonesi nei campi di sterminio nazi-fascisti. Di fronte ai dati, ai nomi, alle storie e alle ricostruzioni messi a disposizione dall’Anpi Biassono, abbiamo ascoltato solo parole vacue. Mai un’argomentazione. Mai un ragionamento motivato. La banalità del male affonda le proprie radici proprio in questi atteggiamenti di supina accettazione dell’opinione”. Parole forti che però, al momento, non trovano risposta da parte del Sindaco Casiraghi.