Cesano, la replica del Comune “nessun abuso di potere a Palazzo Borromeo”

Ora è Speronello a rischiare di essere accusata per diffamazione: secondo l’amministrazione non poteva non conoscere i documenti che rendono possibile utilizzare il Palazzo per un evento privato. Ma restano dei dubbi.
Poco meno di una settimana dopo la denuncia di Passione Civica, l’amministrazione di Cesano Maderno ha risposto alle accuse mosse dal gruppo rappresentato in consiglio comunale da Nadia Speronello con un comunicato stampa ufficiale, affermando che «Non c’è stato nessun abuso di potere a Palazzo Arese Borromeo» e che la stessa Speronello potrebbe essere accusata di diffamazione.
I fatti
Il 23 febbraio Passione Civica aveva chiesto al Comune risposte formali in merito alla gestione di Palazzo Borromeo. Casus belli, il matrimonio dell’assessore Federica Torgano, celebrato proprio nel palazzo cesanese lo scorso dicembre. In quell’occasione la Galleria delle Arti Liberali sarebbe stata utilizzata come sede del banchetto, mentre nella Sala della Monarchia sarebbero stati allestiti e utilizzati dei fornelli per friggere. «La possibilità di organizzare un rinfresco all’interno del Palazzo non è inclusa nel cosiddetto “Pacchetto Sposi” offerto dal Comune – avevano sottolineato gli aderenti di Passione Civica -. Ma, cosa ancora più grave, mai e poi mai ci saremmo aspettati che fosse permesso di friggere cibo all’interno delle sale del Palazzo, col rischio di rovinare i suoi preziosi affreschi».
La replica
Ieri, giovedì 28 febbraio, l’amministrazione comunale ha ribattuto che «il matrimonio si è svolto nel rispetto della legge, dei regolamenti e del Palazzo». Se Speronello lamentava una mancanza di chiarezza nei documenti e nel regolamento inerente alla gestione del Palazzo, la replica ufficiale è stata che «dal 2011 gli spazi di Palazzo possono essere concessi in uso a soggetti privati per attività e manifestazioni a scopo di lucro o di interesse strettamente privato». L’amministrazione ha poi specificato che gli sposi hanno pagato «con largo anticipo» le tariffe previste per l’affitto dell’edificio, e che è dal 2013 che Palazzo Borromeo viene utilizzato come sede per celebrare e festeggiare i matrimoni, citando in merito un volantino pubblicitario e la delibera di giunta 202/2018: «il consigliere Nadia Speronello non poteva non conoscere questa documentazione» commenta il Comune.
I dubbi
Manca ancora, tuttavia, una risposta precisa alla questione che forse ha più colpito l’opinione pubblica, ovvero se sia lecito utilizzare le sale del Palazzo, e in particolare quelle affrescate, per attività come la cottura e la frittura di cibo: secondo la posizione ufficiale, anzi, sembra che questo non sia nemmeno successo. «Durante ogni matrimonio, come per tutti gli eventi che si svolgono presso Palazzo, sono sempre state presenti persone incaricate alla vigilanza e alla correttezza dell’esecuzione degli stessi – si legge infatti nel comunicato -. Il 22 dicembre e nei giorni successivi non è pervenuta all’ufficio competente nessuna segnalazione di anomalie poste in essere durante il matrimonio». Anche se forse qualche dubbio, all’amministrazione guidata da Maurilio Longhin, è venuto: perché l’amministrazione ha fatto sapere di aver chiesto una relazione scritta alle persone presenti quel giorno sullo svolgimento del matrimonio, si presume per avere una conferma dei supposti comportamenti scorretti.