Cgil Monza e Brianza lancia campagna per le assunzioni: “Con carenza di personale a rischio i servizi”

Il sindacato di via Premuda denuncia l’allarmante condizione della pubblica amministrazione. E chiede un piano straordinario nel prossimo triennio per coprire le carenze di organico.
E’ un uomo o una donna con in media più di 50 anni. Che ha pochissimi colleghi giovani e, a volte, è anche precario. Questo il sintetico identikit del dipendente pubblico italiano. Un “esemplare”, per dirla con linguaggio etnologico, non ancora in via di estinzione, ma sicuramente da tutelare.
Perché negli ultimi anni nel nostro Paese il blocco del turn over ha ridotto in maniera sensibile il personale nei diversi settori della pubblica amministrazione. Ed alzato l’età media del dipendente pubblico nella sanità, nelle funzioni centrali e in quelle locali. Tanto che oggi in Italia gli under 34 sono appena il 2% del personale e gli over 55 rappresentano il 45%. Con conseguenze inevitabilmente negative sulla quantità e qualità dei servizi offerti.
La situazione rischia di peggiorare nei prossimi 3 anni, a causa dei 500mila pensionamenti previsti, di cui 150 mila dovuti alla ormai ben nota Quota 100 (leggi la news). E’ l’allarme della Funzione Pubblica Cgil. Che ha da poco lanciato a livello nazionale la campagna #AssunzioniSubito a difesa del lavoro pubblico come valore sociale.
E anche a Monza e in Brianza chiede con forza l’adozione di un piano straordinario di nuova occupazione nelle pubbliche amministrazioni. Con l’obiettivo di dare lavoro, a livello nazionale, ad almeno 500 mila persone nei prossimi tre anni.
“Siamo certamente preoccupati anche per la situazione dei servizi pubblici in Brianza – afferma Walter Palvarini, segretario generale della Funzione Pubblica della Cgil Monza e Brianza (a destra nella foto in basso) – agli uffici del patronato Inca Cgil risultano essere andati in pensione 385 dipendenti pubblici nel corso del 2018”.
“Agli stessi uffici, dopo poco più di due mesi e mezzo del 2019 sono registrate poco meno di 200 domande, più della metà dello scorso anno – continua – il problema è che queste legittime uscite potrebbero non essere compensate con nuove assunzioni”.
Dietro l’angolo, insomma, il pericolo è quello che stia per arrivare anche l’ultima goccia di un vaso pronto a traboccare. “Sono anni che il lavoro pubblico vede una importante e costante riduzione degli organici ed in alcuni settori, come vigili del fuoco o sanità e, ormai, anche gli Enti locali, siamo davvero in una situazione critica – sostiene Palvarini – negli ultimi anni la pubblica amministrazione ha assunto il 40% dei pensionandi, non garantendo neanche il turn over”.
“Tuttora, ad esempio in sanità, è prevista la copertura del 95% degli organici – continua – per questo l’età media si è alzata in tutti i settori oltre i 50 anni e sono aumentate le patologie muscolo scheletriche”. Arrivati a questo punto invertire il trend sembra essere difficile oltre che urgente. Anche perché, secondo la Cgil, l’attuale Governo giallo-verde continua a non andare nella direzione giusta.
Le richieste del maggiore sindacato italiano per mettere un freno all’emorragia di dipendenti pubblici e al collasso del sistema pubblico sono ben precise. “Chiediamo di sbloccare subito le assunzioni perché il blocco previsto fino in autunno, a fronte delle uscite prevedibili per quota 100, è un errore e mette a serio rischio molti servizi” afferma il segretario generale di Funzione Pubblica della Cgil Monza e Brianza.
“Oltre alla stabilizzazione di lavoratrici e lavoratori precari, con contratto a tempo determinato o in somministrazione, chiediamo un piano straordinario di assunzioni nel prossimo triennio che non copra solo il turn over fisiologico – continua – i servizi pubblici sono un volano dello sviluppo, garantiscono alcuni diritti universali e, per questo, è necessario un vero investimento in nuove competenze e figure anche per cambiare la pubblica amministrazione”.