Brianza per il Cuore: al Manzoni sold out per il concerto Fausto Leali & Friends

22 marzo 2019 | 14:24
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Brianza per il Cuore: al Manzoni sold out per il concerto Fausto Leali & Friends

Grande successo per il concerto Fausto Leali and Friends. 20 mila euro circa la somma destinata a rendere Monza una città cardio protetta

Pienone al teatro Manzoni di Monza. Il concerto benefico Fausto Leali and Friends organizzato da Brianza per il Cuore Onlus, ieri sera, giovedì 21 marzo, ha fatto il tutto esaurito. Sala gremita con 800 spettatori e circa 20 mila euro di incasso. Un grande risultato. Sopratutto perchè i ricavi saranno destinati dall’associazione ad un progetto che ha come scopo la salvaguardia del benessere collettivo: rendere Monza un luogo sempre più cardio protetto.

Sono 800 le persone che hanno assistito all’evento. Ma è l’intera città, che con il cuore, ha preso parte al concerto.

Dalla tribuna grandi applausi per Fausto Leali, classe 1948, che è stato capace di emozionare e di far cantare tutti all’unisono l’intera sala. Una voce, la sua, a cui si è aggiunta anche quella di Morgan. Brianzolo d’adozione Leali. Brianzolo di nascita Morgan. Due voci, ma un unico cuore. Quello brianzolo.  E poi è arrivata lei, la bella Luisa Corna. Cantante che ha fatto emozionare e toccato il cuore degli astanti  con la sua voce. Soprattutto con quella canzone, la canzone dedicata a suo padre.

Una serata, insomma, che si è aperta con il cuore ed è poi proseguita, sempre con il cuore, a colpi di musica no stop.

Un concerto, giunto alla sua seconda edizione, sul cui palco è salita Laura Colombo, la presidente della Onlus, che ha fatto gli onori di casa, invitando a salire anche il primo cittadino Dario Allevi.

“Voglio ringraziare prima di tutto Fausto – ha asserito Laura Colombo – un uomo di cuore che è stato capace di dar vita a tutto questo”. E quando il microfono passa ad Allevi, il suo cuore va tutto alla Onlus. “I miei più sentiti ringraziamenti all’associazione, che da oltre vent’anni sta facendo un grandissimo lavoro sul territorio rendendo la nostra città più sicura e capace di salvare una vita”.

I numeri fan riflettere, ma la musica sa farsi ascoltare. Proprio lei, la Musica, è stata la grande protagonista di una serata così importante. Così, quando il sipario del Manzoni si è aperto sono entrati in scena Fausto Leali and Friends. Tra cui Luisa Corna, Ale & Franz, Morgan, Silvia Cecchetti, Piero Cassano e Davide De Marinis. Questi gli amici di Fausto. Questi gli amici del cuore, che per il cuore hanno cantato.

L’IMPORTANZA DI BRIANZA PER IL CUORE

Numeri alla mano, i dati raccolti, è il caso di dirlo, non lasciano certo a cuor leggero. Sono 60 mila, di cui 1.200 circa solo in Brianza, le persone che ogni anni hanno un arresto cardiaco. Il 70% di queste non sopravvive. “Sono 200 – precisa Laura Colombo, presidente di Brianza per il Cuore – i decessi giornalieri. È come se ogni giorno cadesse un aereo e non ci fossero superstiti. Sarebbe un dramma che avrebbe una grande risonanza mediatica”. Certo, i decessi da arresto cardiaco non sono proprio la stessa cosa di un aereo che cade, ma il messaggio della Colombo è più che chiaro. È necessario sensibilizzare ed istruire affinché la prevenzione possa salvare delle vite. “Avere una città cardio protetta è importantissimo – precisa Laura Colombo – perché è fondamentale intervenire entro i primi 5 minuti”.

Un lasso di tempo, in attesa dei soccorsi, in cui un intervento mirato può davvero fare la differenza. Sì, perché, ancora una volta, i dati parlano chiaro. Tra queste 60 mila persone che muoiono per arresto cardiaco, 14 mila circa subiscono un decesso proprio nei luoghi pubblici. E quando l’arresto cardiaco rappresenta una delle emergenze per cui non è dato aspettare un’ambulanza, e quando spesso l’impreparazione delle persone rappresenta una grave insufficienza, sapere come agire, in caso di emergenza, diventa davvero una questione di vita o di morte. “L’operato di questi anni, che ci ha dato la possibilità di rendere la città cardio protetta – ha testimoniato Laura Colombo -, ha portato la sopravvivenza dal 10% al 30%“.