Lavoratori Bames, da un anno attendono la sentenza

La cassa integrazione iniziata nel 2006, il fallimento cinque anni fa. Sentenza rinviata al 7 giugno.
La richiesta di rinvio a giudizio un anno fa, presentata dalla Procura di Monza il 6 marzo 2018 e nessuna decisione presa in merito dal Tribunale che, durante l’ultima udienza nei giorni scorsi, ha nuovamente rinviato al 7 giugno prossimo.
È l’incubo degli ex lavoratori di Bames e Sem, per il cui presunto fallimento fraudolento l’accusa ha chiesto il rinvio a giudizio di dieci persone con accuse a vario titolo per bancarottafraudolenta, evasionefiscale e altri reati fiscali, la cui chiusura lasciò a casa 400lavoratori. A partire dal 2006 infatti, iniziò la declinazione per cassaintegrazione, decine di lavoratori in mobilità e poi a casa. Da allora questi, attraverso legali e sindacati, chiedono giustizia e risarcimento da chi, amministratore di fatto, avrebbe fatto fallire il colosso della Silicon Valley brianzola. A far crollare l’azienda Vimercatese, secondo gli inquirenti sarebbe stato un contratto di leaseback con un finanziamento di oltre 80 milioni di euro, dei quali 60 sarebbero finiti nell’acquisto quote di altre società o per finanziare altre aziende del Gruppo, mentre il restante denaro sarebbe stato distratto a favore della Telit Communication, utilizzando la sua controllata Telit Wireless Solutions. Come ad ogni appuntamento giudiziario dal fallimento, dichiarato a fine 2013, il presidio di lavoratori è tornato puntuale, aspettandosi il rinvio a giudizio di chi, come recitano i loro striscioni, gli ha rovinato la vita e distrutto famiglie, ma senza che questo sia ancora accaduto. Quest’ultima volta potrebbe essere dovuto alla decisione degli indagati di scegliere un rito alternativo, ad esempio il patteggiamento, ed evitare di andare in aula a dibattere.