Monza, degrado e atti vandalici: le edicole votive rischiano l’oblio

11 marzo 2019 | 09:18
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Monza, degrado e atti vandalici: le edicole votive rischiano l’oblio

L’architetto Bonfanti, autrice del libro “Le edicole sacre di Monza. Silenziose tracce della devozione popolare”, lancia l’allarme.

Silenziose testimonianze delle fede popolare condannate a un lento degrado. Sono le edicole votive. Oltre 250 a Monza, da anni abbandonate a loro stesse e vittime di un degrado crescente oltre diversi atti vandalici odiosi e stupidi.

Nel 2004 l’amministrazione comunale si era fatta promotrice assieme all’architetto restauratore Michela Bonfanti di un piano di censimento e valorizzazione, ma da allora, è calato il silenzio e oggi è stato lo stesso architetto a lanciare l’allarme e a chiedere all’amministrazione comunale un intervento per mettere un freno alla situazione.

“Rappresentano un patrimonio che non può essere abbandonato al degrado – spiega l’architetto Bonfanti, responsabile dell’associazione Amici della storia della Brianza-. Spesso, nonostante siano stati applicati dei vetri protettivi, i dipinti cominciano a risentire in maniera visibile della mancanza di manutenzione. Le immagini sbiadiscono e la pittura cede”.

L’ostacolo principale a una cura periodica è rappresentato dal fatto che sono realizzate su muri di proprietà privata e quindi l’amministrazione comunale non può intervenire direttamente. Nel centro storico se ne possono ammirare quasi in ogni strada. Le più famose sono senza dubbio quelle di via Gerardo dei Tintori, di fronte all’antico ospedale cittadino, quelle di via Porta Lodi e via Colombo. Sono attribuibili ad alcuni degli migliori pittori della zona come Emilio Parma e Pina Sacconaghi e le più antiche risalgono anche al 500.

L’architetto le ha raccolte e raccontate tutte in un libro intitolato “Le edicole sacre di Monza. Silenziose tracce della devozione popolare” realizzato a quattro mani con Simona Sironi.

Il problema, però, è che accanto alle immagini sacre i muri vengono sempre più di frequente imbrattati con graffiti e scarabocchi o addirittura i vetri protettivi vengono presi a sassate. Il caso dell’edicola all’angolo fra via Grassi e via Durini è il più grave. Oltre alle sassate, i cui segni sono visibili a occhio nudo, in alcune circostanze è stato dato fuoco addirittura a vasi e fiori che vengono deposti dai fedeli. L’architetto Bonfanti ha così deciso di provare a coinvolgere l’amministrazione.

Massimiliano Longo, assessore alla Cultura del Comune, ha accolto a braccia aperte il tentativo. D’altro canto, nel 2004, era lui il presidente della circoscrizione Uno che assieme all’architetto diede via libera al progetto di promozione. “Agiremo per provare a sensibilizzare i proprietari a una maggiore attenzione – ha concluso l’assessore -. Sono perfettamente consapevole delle difficoltà economiche, credo però valga la pena intervenire per riqualificare le edicole più a rischio”.