Varedo: dopo la sentenza di villa Bagatti è bagarre tra le forze politiche

5 marzo 2019 | 02:56
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Varedo: dopo la sentenza di villa Bagatti è bagarre tra le forze politiche

Dopo la sentenza del tribunale di Monza, si accende la disputa sul caso ancora aperto di Villa Bagatti Valsecchi

Era il 26 febbraio, quando, intorno alle 13, i magistrati si sono riuniti in merito all’annoso processo “Villa Munda”. Tutti assolti perché non sussiste il fatto. Questo è quel che ha sentenziato il tribunale di Monza. Ad una settimana circa dalla sentenza, villa Bagatti Valsecchi torna a far parlare di sé tra accese discussioni e polemiche.

La sentenza ha assolto gli imputati dal presunto reato di corruzione. Ma il valore della villa e le conseguenti operazioni finanziarie sono ancora tutte da discutere.

Sul lungo circuito di villa Bagatti Valsecchi è bagarre tra le forze politiche. La scintilla che ha acceso la miccia arriva dal comunicato stampa inviato dal capogruppo del PD di Varedo Stefano Zini. “Questa sentenza pazientemente attesa – scrive Zini – pone fine a tutti i pettegolezzi e le calunnie sparse ad arte in questi anni da ambienti pentastellati e del centrodestra e che hanno finito per condizionare pesantemente i risultati delle ultime elezioni comunali”.

Non basta. I toni si inaspriscono e Zini schiaccia il piede sull’acceleratore. “Oltre che rendere giustizia e dignità alla persona del consigliere Padoan, la sentenza di oggi certifica nei fatti, una volta per tutte, la correttezza e la trasparenza dell’operato di tutta l’amministrazione Daniel nel percorso di acquisizione della Villa Bagatti Valsecchi. Nel frattempo – chiosa il PD – non possiamo esimerci dal sottolineare come, fino ad oggi, gli unici ad essere stati condannati per la vicenda villa Bagatti siano stati gli amministratori della Lega e del Centrodestra sanzionati, sia collettivamente che individualmente, dalla Corte dei Conti per la loro incapacità amministrativa e contabile”.

La risposta Giallo-Verde non tarda però ad arrivare.  “Mi riservo di non esprimermi direttamente – rimbecca il primo cittadino Filippo Vergani (Lega) – perché di calunnie non ne sono mai state fatte né ritengo che i voti possano essere stati condizionati in nessun modo. Detto questo – sottolinea il sindaco – siamo soddisfatti da una sentenza che non macchia il nostro comune come corrotto in merito a fatti connessi al PGT 2012. Tuttavia, sulla questione – precisa Vergani – ero, rimango e sarò sempre dell’avviso che la villa non valga 6 milioni, ma che sia molto più basso“.

E se dal centro Sinistra Zini sostiene che “il Partito Democratico di Varedo e la Lista Civica Insieme per Varedo continueranno a battersi con i cittadini affinché la villa Bagatti Valsecchi e il suo parco siano definitivamente restituiti ai cittadini e al patrimonio comunale“, Vergani replica e incalza.“Oggi – conclude Vergani – sono il sindaco e ogni giorno lavoro per Varedo con passione e soprattutto con la consapevolezza che uno dei grandi problemi del paese sia proprio la villa Bagatti Valsecchi.”

Piccolo passo indietro. Nel processo “Villa Mundi” il Comune si era costituito parte civile. “Azione doverosa – ha precisato Vergani – a fronte dell’azione penale intrapresa da parte della Procura di Monza e che vedevano il Comune evocato quale persona offesa dal reato”. La questione rimane però ancora aperta. “Le sentenze si rispettano – prosegue l’assessore agli affari legali Matteo Figini -, ma resta il fatto che il caso “villa Bagatti” non si possa ancora chiudere. Per la giustizia penale – spiega Figini – non sussiste una corruzione, ma una perizia dell’Agenzia delle Entrate dichiara all’ente comunale che il valore della villa, pari a 3,8 milioni di euro, sia notevolmente inferiore rispetto a quanto pagato con soldi pubblici dalla Fondazione La Versiera.” Un fatto, secondo quanto ha dichiara Figini, da cui si palesano i gravi problemi di natura amministrativa e contabile a cui il comune di Varedo dovrà andare incontro. “Problemi – chiarisce l’assessore Figini – già ereditati già nel 2011 e che ora l’amministrazione deve chiudere”.

Va ricordato che la Villa Bagatti Valsecchi venne acquistata nel 2011 dalla Fondazione La Versiera con socio unico il Comune. “La nostra lotta – continua Figini – non finisce qui. Presto procederemo ad agire civilmente per arrivare a definire le vertenze poiché, va ricordato, per la giustizia contabile ci sia ancora in corso un iter e nel rispetto dei soldi di tutti i cittadini – conclude Figini – abbiamo il dovere morale di andare a fondo in questa vicenda.”

Non tarda ad arrivare la risposta dei 5S, che sulla scia di Vergani schiacciano l’acceleratore con una certa fermezza nei riguardi del comunicato stampa del PD. “Come Movimento 5 Stelle Varedo – spiega Stefano Guagnetti – abbiamo sempre riposto fiducia nell’azione della magistratura e nel percorso giudiziario e rispettosamente prendiamo atto della sentenza che dà piena assoluzione agli indagati nel processo “Villa Munda” in quanto il fatto non sussiste. Ma se il fatto non sussiste, i 5S prendono chiare distanze dalle scelte politiche. “Continuiamo fortemente a criticare la scelta di acquisto della Villa, che ha avuto pesanti ripercussioni sulle casse comunali, anche per via della delibera sanzionatoria della Corte dei Conti di € 352.000“.

Il Movimento precisa poi come “la stessa delibera stabilisce, in modo inequivocabile, che tutto il percorso di acquisizione della villa, partito dall’amministrazione Daniel e concluso dall’amministrazione Marzorati, fu viziato“. Poi parte l’attacco. Ultimo giro. All’orizzonte si intravede il traguardo. Guagnetti entra sulla scia di Zini e, in merito alle sue accuse, risponde con tono perentorio. “Come Movimento – conclude il capogruppo pentastellato – riteniamo che l’accusa di “calunnie sparse ad arte in questi anni da ambienti pentastellati” riportata nel comunicato della sezione Varedese del PD, sia assolutamente infondata e inaccettabileed in merito alla stessa, in mancanza di smentita e di relative scuse, ci riserviamo ogni diritto ed azione difensiva.”