Vimercate, bilancio partecipato. Cagliani: “Un trionfale fallimento a cinque stelle”

24 aprile 2019 | 10:51
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Vimercate, bilancio partecipato. Cagliani: “Un trionfale fallimento a cinque stelle”

Duro attacco del capogruppo di Noi per Vimercate, Alessandro Cagliani, all’indomani del bilancio partecipato promosso dall’amministrazione pentastellata.

“Un trionfale fallimento a cinque stelle”. Così il gruppo di opposizione Noi per Vimercate, guidato da un agguerrito Alessandro Cagliani, ha definito il risultato di CittadiNoi, il primo bilancio partecipato di Vimercate, che appena qualche giorno fa ha decretato in sostanza la “vittoria di Ruginello”, con il suo progetto di rilancio delle ex scuole elementari ad uso riscreativo e associativo.

Un processo tanto contestato dal frizzante consigliere, che ne ha irriso perfino il titolo, cambiandolo in CittadiVoi. “Il sindaco pensa che la democrazia sia un concorso a premi – fa presente Cagliani – ma i rappresentanti eletti dai cittadini devono essere responsabilizzati. Così facendo invece il sindaco si deresponsabilizza, usando l’artificio della partecipazione della cittadinanza. Ciò non toglie il massimo rispetto per chi prende parte a questo processo”.

Un modo di governare, quello del sindaco pentastellato, che secondo Cagliani farebbe eco al modus operandi adottato negli iter di riqualificazione dell’ex ospedale e della piscina, tra scadenze lasciate andare e graduatorie mal interpretate.

“L’obiettivo del sindaco, ormai è chiaro, è creare sudditanza eliminando qualsiasi contrapposizione – ha aggiunto il consigliere comunale – Lui prende atto di ciò che gli accade, non decidendo mai”. Cagliani è passato quindi sull’altro punto debole del pensiero di Sartini. Quello relativo al numero di votanti del bilancio, 1282, evidenziando come il 5% circa dei vimercatesi non risulti certo un dato da prendere come spunto per dire quanto di buono si è fatto, o quantomeno da usare come slogan della buona partecipazione. Non è tutto, perchè nel suo attacco Cagliani ha sottolineato anche l’uso discutibile delle leggi democratiche previste dalla costituzione, dal momento che l’amministrazione con questo processo finisce col delegare alla cittadinanza le proprie funzioni.