Finti siti per vendita online: frode informatica da 1 milione di euro

10 aprile 2019 | 16:38
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Finti siti per vendita online: frode informatica da 1 milione di euro

Rinvio a giudizio nei confronti di tre ex dipendenti di una nota società attiva nelle vendite on line di beni di abbigliamento di alta moda

Avrebbero creato finti siti internet, dove far confluire ingenti ordinativi che gli acquirenti effettuavano direttamente a una famosa società attiva nelle vendite di beni on line di abbigliamento di alta moda. Il tutto manomettendo il sistema informatico aziendale, in un modo che ha assicurato a tre dipendenti infedeli commissioni illecite pari a 1 milione di euro in quattro anni.

A seguito delle indagini svolte dai Finanzieri del Comando Provinciale di Milano, la locale Procura della Repubblica ha richiesto il rinvio a giudizio nei confronti di tre ex dipendenti, per il reato di frode informatica aggravata dall’abuso di prestazione d’opera e dall’aver causato un ingente danno patrimoniale.

Le indagini dei finanzieri della Sezione di Polizia Giudiziaria del Nucleo di Polizia Economico-Finanziaria di Milano, nate da una denuncia presentata dalla medesima società, hanno permesso di appurare la creazione da parte dei tre indagati, di finti siti internet ai quali sono stati attribuiti ingenti ordinativi effettuati dai clienti direttamente sulla piattaforma dell’azienda truffata.

Il meccanismo truffaldino, reso possibile dall’alterazione del sistema informatico aziendale, ha assicurato dal 2014 al 2018 la percezione di indebite commissioni provenienti dai finti siti internet a favore dei tre dipendenti infedeli, per un valore complessivo di oltre 1 milione di euro. Le somme di denaro, illecitamente percepite, sono poi confluite su conti correnti accesi in Italia, Germania e Belize.

La tempestività dell’indagine, coordinata dal Procuratore Aggiunto Dottor Eugenio Fusco e dal Sostituto Procuratore della Repubblica Dottoressa Paola Pirotta, ha consentito di interrompere il pagamento di ulteriori commissioni non dovute, di recuperare il denaro ancora giacente sui conti correnti, ammontante a circa 166.000 euro, e di agevolare le azioni risarcitorie a favore della società danneggiata.

Il risultato è il frutto della sinergia tra il il pool Reati Informatici della Procura della Repubblica e la Guardia di Finanza, tramite strutture dotate di specifiche competenze per assicurare un incisivo contrasto al fenomeno delle truffe anche online.