La Lombardia dichiara guerra alla Turchia: “Stop alle nocciole orientali”

10 aprile 2019 | 06:33
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La Lombardia dichiara guerra alla Turchia: “Stop alle nocciole orientali”

Per rispondere all’importazione dal mercato turco, la Regione Lombardia vuole ripartire dal territorio brianzolo con un piano di lavoro che incentiva la produzione di nocciole.

Sono le nocciole il nuovo casus belli tra Italia e Turchia. La guerra commerciale sarà portata avanti da Alessandro Corbetta, consigliere regionale, e Fabio Rolfi, assessore all’Agricoltura, entrambi della Lega. Il campo di battaglia designato è quello della Brianza, che Corbetta definisce perfetto per la coltivazione delle nocciole.

L’Italia è il maggior produttore europeo con 130 mila tonnellate annue, ma la Turchia ci supera nella classifica mondiale con le sue 450 mila. La crescita della richiesta dall’industria dolciaria ha costretto le aziende italiane ad importare dal mercato turco indebolendo quello nostrano.

Il piano per sconfiggere la nazione guidata da Erdogan consiste nell’incentivare la coltivazione di nocciole grazie alla ricerca e alla sperimentazione di tecniche innovative, sostegno diretto alle aziende sia finanziario che tecnico, e individuazioni di nuovi agricoltori che investano sul prodotto Made in Italy.

Alessandro Corbetta suona la carica, spingendo i giovani coltivatori a investire sul territorio brianzolo: “Un’impresa che conduce un noccioleto di 15 ettari può ricavare un reddito familiare pari a circa 400 euro ad ettaro. La Brianza deve giocare questa partita”.

Lo scorso anno anche la Ferrero ha presentato un piano per aumentare la produzione italiana del 30%. La Brianza sarà quindi il luogo da dove partirà l’offensiva italiana per debellare l’importazione dalla Turchia?

Articolo di Francesco Riboldi