Lucia Benedetto uccisa perchè voleva aiutare il figlio? Lui non parla

Oggi autopsia sul corpo di Lucia Benedetto
Il silenzio in cui si chiudeva senza apparente motivo, la solitudine a cui si era votato e l’inutile tentativo di sua madre di aiutarlo, cercando di persuaderlo perché si facesse assistere da specialisti, sperando per lui una vita migliore, felice. È stato forse il risentimento per il continuo insistere dei suoi genitori affinché si lasciasse visitare da uno psicologo a spingere Corrado Badagliacca, 21 anni, a uccidere martedì sua madre Lucia Benedetto, monzese di 50 anni, ferendola a morte al collo con un oggetto appuntito, per poi fuggire lasciandola agonizzante nel salotto della loro abitazione di Sesto San Giovanni, nel milanese. La donna è stata trovata cadavere dal marito poco più tardi, di rientro dal lavoro. Il figlio presunto killer è stato poi bloccato dai carabinieri mentre vagava per strada a Cinisello Balsamo mercoledì pomeriggio, in stato confusionale. Nei suoi confronti è stato emesso un fermo di indiziato delitto per omicidio, firmato dal Pm di Monza Alessandro Pepè. Oggi è prevista l’autopsia sul corpo della vittima. Gli inquirenti sono ancora al lavoro per ricostruire la dinamica dell’accaduto.
Lucia Benedetto e suo marito, secondo quanto emerso dai primi accertamenti e anche dalle parole dei vicini di casa della famiglia, volevano solo veder tornare il sorriso sul volto di loro figlio che, da qualche tempo, aveva iniziato a isolarsi, trascorreva la maggior parte del suo tempo solo e chiuso in un mutismo disarmante. E ancora amici che ai genitori non piacevano e qualche problemino di droga. Per questa ragione avrebbero tentato di convincerlosottoporsi a un percorso di terapia psicologica presso il Cps ma lui, da solare giovanotto dalla folta chioma a cupo e silenzioso con la testa completamente rasata, si sarebbe sempre rifiutato; ma mai, nemmeno una volta, mostrandosi aggressivo o violento. Cosa sia effettivamente accaduto martedì nella casa dei Badagliacca resta ancora da chiarire, e per farlo mancano le parole del ragazzo fermato. Forse madre e figlio hanno discusso e lui ha perso la testa. Agguantato un oggetto appuntito si sarebbe scagliato contro la donna, colpendola al collo almeno una volta. Intorno alle 18 Corrado è stato visto allontanarsi dalla palazzina a otto piani nella quale viveva con mamma e papà, senza lasciare traccia. Poco più di mezz’ora dopo suo padre è rientrato a casa dal lavoro e ha trovato Lucia morta. Sconvolto ha chiamato il 112, poi ha detto di non sapere dove si trovasse suo figlio e si è sciolto in lacrime. I carabinieri della compagnia di Sesto San Giovanni e la Squadra Rilievi di Milano hanno lavorato per recuperare quanto trovato in casa, da un levatorsoli insanguinato nel bagno a coltelli e impronte.
Le ricerche di Corrado Badagliacca sono andate avanti senza sosta fino alle 15 di mercoledì, quando una pattuglia del radiomobile lo ha individuato mentre camminava apparentemente senza meta a Cinisello Balsamo, una manciata di chilometri da casa sua. Quando ha visto la gazzella, il giovane ha cercato di scappare e di divincolarsi dalla presa dei militari. Poi, una volta davanti agli inquirenti non sarebbe stato in grado di proferire parola, trincerato in un silenzio definito “catatonico”. Dalle utlime immagini postate su Facebook da Lucia emerge il quadro di una famiglia come tante, con padre, madre e figlio abbracciati per festeggiare un compleanno, la luce che filtra dalle luminose finestre del salone; quello stesso salotto in cui la donna ha trovato la morte, per mano del giovane a cui ha dato la vita e tentava di fornire supporto.