Mezzago verso il voto, Monti sfida “Cambia” e Lega

Svelato a Mezzago il quadro degli sfidanti alle prossime consultazioni elettorali.
Risolto a Mezzago il rebus sulla composizione degli schieramenti per le amministrative in dirittura. Venerdì 5 aprile, nella sala civica della biblioteca, è stata svelata la lista composta dalle anime di Cambia Mezzago e Lega, che il prossimo 26 maggio sfideranno insieme il gruppo di Mezzago Democratica guidato da Giorgio Monti.
Aspettando l’ufficializzazione del candidato sindaco, che è l’unico tassello mancante e per cui bisognerà attendere l’appuntamento di lunedì 15 aprile, ore 21, sempre in sala civica. E se la parola d’ordine della campagna elettorale in casa Mezzago Democratica è chiaramente rinnovamento, ma nel segno della continuità, sul fronte opposto la novità più importante riguarda appunto l’accordo tra la civica apartitica, nata in occasione delle precedenti elezioni del 2014, e la realtà che ha da poco aperto la sezione in quella che da 43 anni è “terra rossa”.
“Un’adesione verticale”. Così è stata definita durante la serata di venerdì la scelta del carroccio di unirsi al progetto della civica che compone l’attuale minoranza in consiglio comunale. Nel corso dell’incontro sono stati quindi svelati i 13 componenti della lista che proverà ad invertire la lunga tendenza, che dal 1995 vede ininterrottamente al governo Mezzago Democratica. A spiccare è la conferma della ricandidatura per tre dei quattro attuali consiglieri presenti nella line-up di cinque anni fa, Emanuele Di Vito, Lorenzo Macchiavelli e Roberta Villa.
E poi ci sono diverse nuove leve, e non manca la componente giovani. Tra loro anche il candidato sindaco, rimasto “nell’ombra” in attesa dell’ufficialità del 15 aprile. Stavolta il “gioco di squadra” potrebbe fare la differenza, o almeno così sperano a destra. Visto che nel turno precedente la distanza tra le due civiche si era fermata ad un centinaio di voti di differenza, a vantaggio di Mezzago Democratica, con la Lega che “da sola” aveva racimolato 221 adesioni. È quasi scontato perciò affermare che mai come in questa tornata, la campagna elettorale sarà determinante.