Monza, il Brianteo esaurito e la nuova Primavera biancorossa

15 aprile 2019 | 10:05
Share0
Monza, il Brianteo esaurito e la nuova Primavera biancorossa

Dopo l’aumento della capienza, in arrivo altri lavori per rendere lo stadio “più accattivante”: negli spazi non utilizzati, campi da paddle.

Ha suscitato una certa nostalgia il tutto esaurito fatto registrare dal Monza Calcio in occasione della semifinale di Coppa Italia, quando alcune centinaia di tifosi non sono riusciti addirittura a entrare. E l’apprendere che la nuova proprietà ha chiesto (e ottenuto) un aumento della capienza ha gonfiato di orgoglio antico il petto dei supporter.

“Dopo anni di tifosi numerabili sulle dita di una mano – ha commentato l’assessore allo Sport (e tifoso del Monza), Andrea Arbizzoni -, stiamo finalmente assistendo a un ritorno in massa del pubblico biancorosso. Credo sia dai tempi del Sada che non accadeva che rimanesse gente fuori”.

Dopo una riunione con la Commissione provinciale di vigilanza, la nuova proprietà che fa capo a Berlusconi ha portato la capienza del Brianteo da 4999 a 7499 posti. Per poter ottenere il via libera sono stati eseguiti alcuni lavori di adeguamento, ai quali nei prossimi mesi ne dovrebbero seguire altri. L’obiettivo è di rendere più “accattivante” l’impianto. A breve dovrebbe esserci un incontro fra proprietà a Comune. Già in occasione della tappa monzese della Coppa di Europa League, tuttavia, Adriano Galliani, l’amministratore delegato, ha spiegato a voce le intenzioni ad Arbizzoni.

Stiamo lavorando per rendere il Brianteo una struttura polivalente – ha aggiunto Arbizzoni -. Come abbiamo già avuto modo di dire più volte, dovrà vivere 365 giorni l’anno”.Nel mirino ci sono i numerosi spazi non utilizzati, che dovrebbero essere utilizzati per realizzare campi da puddle, mentre è probabile che sulla tribuna vengano realizzati alcuni sky box.

A suggellare le buone intenzioni la conferma che già da domenica, dopo 31 anni (data di inaugurazione del Brianteo, sono entrati in funzione gli ascensori. Un problema che affliggeva lo stadio della terza città della Lombardia e che la nuova proprietà ha risolto in soli sette mesi.