Monza, via libera al primo oratorio romeno-ortodosso: sarà vicino alla chiesa di San Gregorio

Delibera approvata dalla giunta di Dario Allevi. Il vice sindaco Villa: “Giusto premio che una comunità che si è integrata bene”
Sta per nascere il primo oratorio romeno-ortodosso di Monza. La giunta di centro destra guidata da Dario Allevi ha dato via libera con una delibera dello scorso 26 marzo alla realizzazione di un nuovo spazio sull’area dell’antica chiesa di San Gregorio di via Guarenti, che da oltre 20 anni è gestita e vissuta dalla comunità ortodosso – romena di Monza, altresì protagonista della rinascita della piccola cappella situata proprio accanto al vecchio stadio Sada.
La piccola chiesa di San Gregorio è una delle più suggestive della città. Venne realizzata alla fine del Seicento su di un area chiamata “il foppone”, utilizzata prima come lazzaretto e poi per seppellire i morti di peste. Proprio di fronte alla chiesa, nel 1810 venne realizzato il nuovo cimitero cittadino, soppresso poco più di mezzo secolo dopo quando l’amministrazione decise di spostarlo in periferia, in fondo a via Ugo Foscolo. Al posto del campo santo venne realizzato il campo da calcio utilizzato dalla società biancorossa fino alla fine degli anni Settanta. Più o meno in quel periodo inizia anche il progressivo abbandono della chiesa che col passare degli anni diventa prima vittima del degrado e poi di sbandati, vandali e tossici.
La svolta arriva nel 2003, quando la comunità romeno-ortodossa locale guidata da padre Nacu Pompiliu, sacerdote della parrocchia “Tutti i santi” di Milano Nord e Monza, ottiene dalla parrocchia di San Carlo, proprietaria dell’edificio, il permesso per celebrare le loro funzioni religiose. Un po’ alla volta la chiesa rinasce. La comunità riqualifica la struttura, tinteggia le pareti, sistema la canonica, rinforza la cancellata e sistema anche il vasto giardino circostante di proprietà del Comune.
La loro, insomma, diventa una presenza fissa e nel 2012 la parrocchia di San Carlo ha anche deciso di ufficializzare la presenza della comunità romena, che oramai a Monza conta oltre 2 mila unità, con tanto di rogito notarle che sancisce il trasferimento della proprietà della superficie per i prossimi 30 anni. La partecipazione alle funzioni è sempre molto numerosa, ma è in occasione della Pasqua ortodossa che i fedeli arrivano ad essere alcune migliaia, molti dei quali bambini.
Così, alcuni funzionari dell’amministrazione comunale, vicini alla comunità romena, hanno deciso di aprire un canale di dialogo fra padre Pompiliu e il sindaco Allevi. Obiettivo: realizzare un oratorio con materiali prefabbricati dove allestire spazi per la società e la formazione dei più piccoli. “Per il momento si tratta di un assenso di massima – spiega il vice sindaco, Simone Villa -, ma posso garantire che non ci saranno problemi. L’approvazione del progetto è il giusto riconoscimento a una comunità che ha saputo integrarsi alla perfezione e che nel tempo ha dato prova di grande affidabilità”.
Sotto il profilo urbanistico, il Piano di governo del territorio prevede per il terreno in questione una destinazione a culto religioso e in Comune è già stato presentato un progetto preliminare del costo di circa 100 mila euro, somma raccolta grazie alla generosità dei fedeli. “La giunta ha dimostrato grande disponibilità – conclude padre Pompiliu -. Stiamo aspettando che vengano ultimati i permessi e non appena saranno pronti partiremo col cantiere. L’oratorio avrà spazi per socializzare, ma soprattutto per la catechesi: il numero di bambini in questi ultimi anni è aumentato notevolmente”.