L’area della Gerascia, sede permanente di concerti? Gli ambientalisti chiedono chiarezza

23 aprile 2019 | 07:07
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L’area della Gerascia, sede permanente di concerti? Gli ambientalisti chiedono chiarezza

Monza, incertezze sul futuro del Parco: appello degli ambientalisti alla Sovrintendenza.

Fare chiarezza sul futuro del Parco e sui progetti per la sua riqualificazione: è con questo proposito che il “comitato per il Parco” e il comitato “La Villa è anche mia” hanno deciso di rivolgere alla Sovrintendenza di Milano un appello. In particolare, gli ambientalisti di Monza e della Brianza puntano i riflettori sul Master plan di Regione Lombardia e sulle voci sempre più insistenti relative a un progetto che Sias, la società che ha ingestione l’Autodromo, avrebbe depositato oramai da tempo con l’obiettivo di trasformare l’area Gerascia in un sito permanente dedicato ai concerti.

“Ci hanno colpito le affermazioni del Soprintendente che descrive l’utilizzo del Parco di Monza come un grande contenitore privo di un progetto unitario e sostanzialmente caratterizzato da scelte che di volta in volta vengono decise da chi dispone dei contributi ha spiegato Bianca Montrasio, portavoce del comitato -. Denunciamo da anni le conseguenze nefaste delle prassi stigmatizzate dal Soprintendente al quale ci rivolgiamo espressamente cogliendo il suo invito alla società civile monzese ad affiancare l’impegno di chi, come il Comitato da 25 anni agisce attivamentea salvaguardia del nostro monumento”.

Per i due comitati è prioritario che come primo atto la Soprintendenza e il Consorzio, in tutta trasparenza, rendano noto il progetto di trasformazione permanente dell’area della Gerascia, confidando che la Soprintendenza metta un freno all’intervento. Ma gli ambientalisti chiedono molto di più, a partire dalla massima trasparenza di bandi e progetti sullo stato avanzamento lavori e che nella destinazione fondi si dia priorità all’attuazione di quanto già previsto per la prima fase degli interventi, alla manutenzione del verde e al recupero totale del complesso composto dalle ville Mirabello e Mirabellino.

“Il Consorzio Villa Reale e Parco di Monza deve esseredotato delle risorse umane, materiali  ed economiche adeguate a gestire un monumento della dimensione e importanza della Villa Reale e del Parco di Monza – ha aggiunto il legale Roberto D’Achille -. Bisogna prendere come modello gli enti preposti a monumenti di analogo valore e prestigio”.

Per quanto riguarda in particolare Master Plan, da cuidipenderà il futurodel complesso monumentale,è necessario che il bando sia tale da coinvolgere i massimi esperti internazionali in materia di ville e parchi storici, e che a questo scopo sia libero da procedure farraginose capaci di restringere, o peggio condizionare, il numero e la qualità dei concorrenti. “Sarebbe auspicabile – ha concluso D’Achille -, che la messa a punto del Master plan avvenga per fasi e attraversa un processo partecipativo. La procedura è già stata annunciata dal responsabile regionale del procedimento e a questo punto non resta che augurarsi che mantenga l’impegno preso”.