Picchiarono e sequestrano un mediatore, il Tar: “Tornino nel centro accoglienza”

Dopo le “intemperanze” dei richiedenti asilo, la Prefettura, come da prassi, li aveva depennati da programma accoglienza.
Lo avevano picchiato e chiuso in una stanza per non aver ricevuto il “Pocket Money” dal centro accoglienza in cui erano ospitati, nonostante lui non avesse alcuna responsabilità. Arrestati dai carabinieri per l’aggressione al mediatore culturale a Carate Brianza e immediatamente estromessi dal programma di accoglienza , grazie a una decisione del Tar sono tornati esattamente dove erano prima, con tutti i benefit del caso. È quantomeno opinabile la decisione presa dal Tribunale Amministrativo Regionale in merito ai migranti responsabili di aver malmenato un mediatore culturale due mesi e mezzo fa, di farli riammettere nel centro accoglienza come nulla fosse accaduto.
I quattro, lo scorso gennaio, ‘stanchi’ del ritardo della Prefettura nell’erogazione del contributo mensile previsto, hanno deciso di affrontare a suon di pugni e calci il mediatore, il quale ovviamente ha tentato senza successo di far loro capire di non aver alcuna responsabilità in materia. Tutto inutile. Prima il cittadino pakistano è stato strattonato e minacciato con un coltello, poi picchiato e infine rinchiuso in uno stanzino del centro. Usando il suo telefonino l’uomo era poi riuscito a chiedere aiuto al 112, facendo partire l’intervento dell’Arma. I quattro arrestati, sostenuti anche da altri ospiti dello stesso centro, non avrebbero manifestato il minimo pentimento per l’accaduto. Su decisione del Tribunale di Monza, Silvia Pansini, gli aggressori attenderanno nel nostro paese il processo. La Politica, in particolare la Lega, ne avevano chiesto immediata espulsione. La Prefettura di Monza, nel frattempo, aveva però depennato i loro nomi dal programma di accoglienza, come previsto per chi commette un reato o si dimostra violento in un centro di accoglienza. I migranti allora, sostenuti da un avvocato in regime di patrocinio gratuito, hanno presentato ricorso al Tar, il quale ha dato loro ragione.
La Prefettura, stando al Tribunale Regionale, avrebbe commesso un atto illegittimo ‘per eccesso di potere per omessa istruttoria’. Di conseguenza la Prefettura ha annullato la sua decisione, reintegrando i quattro nel medesimo centro, vitto, alloggio e Pocket money all inclusive. Ora si attenderà l’esito del processo penale.