Barlassina ai seggi: ecco i candidati sindaco

14 maggio 2019 | 06:34
Share0
Barlassina ai seggi: ecco i candidati sindaco

Si presenteranno il sindaco uscente, Piermario Galli (lista civica “Insieme per Barlassina, area centrosinistra) e Riccardo Pelucchi per la nuova lista “Nuova Barlassina”, che riunisce Lega, Forza d’Italia e Fratelli d’Italia.

Questa volta i barlassinesi avranno solo due nomi tra cui scegliere. Alle elezioni amministrative del 26 maggio, infatti, si presenteranno il sindaco uscente Piermario Galli, in corsa per il secondo mandato sempre per la lista civica “Insieme per Barlassina” (area centrosinistra), e, per la prima volta, un candidato che è riuscito a riunire la destra barlassinese, Riccardo Pelucchi (lista civica “Nuova Barlassina”, sostenuta da Lega, Forza Italia e Fratelli d’Italia).

Nonostante gli 11 anni di differenza (Galli è nato nel 1971, Pelucchi nel 1982) ed esperienze politiche diametralmente opposte (“Insieme p er Barlassina” ha l’appoggio del Pd pur essendone slegata, mentre Pelucchi si è formato in Alleanza Nazionale e milita in Fratelli d’Italia), i due aspiranti sindaci di Barlassina non sembrano poi tanto distanti quando parlano dei progetti per il loro paese. Tanto che gli ex membri di “Scelgo Barlassina”, la lista civica presentatasi cinque anni fa a sostegno della candidatura di Paolo Vintani, oggi assente dai giochi, si sono suddivisi tra le due liste, schierandosi in favore dell’uno o dell’altro. Tra i temi comuni, sicurezza (entrambi vorrebbero portare a quattro il numero di agenti della Polizia locale), sociale e valorizzazione del territorio comunale.

Piermario Galli | “Insieme per Barlassina”

Il primo cittadino è soddisfatto del lavoro svolto nel primo mandato. «Lasciamo un bilancio sano e i conti in ordine, ma soprattutto possiamo dire di essere riusciti a realizzare dei sogni – afferma con orgoglio Galli, che dalla sua ha anche la statistica: Barlassina, sotto la sua guida, si è aggiudicata per anni il titolo di comune meglio amministrato della Brianza -. Grazie ai finanziamenti pubblici ci siamo potuti permettere il restauro delle cantine di Palazzo Rezzonico, ma anche l’efficientamento energetico del paese. Questa è una strada che mi sento di confermare, bisogna investire tempo in bandi e finanziamenti ma è ben speso. Sono aperto nei confronti di tutti: in molti casi la collaborazione tra pubblico e privato ha portato a risultati eccellenti. Parlo del campo da golf e di quello da tennis, ma anche di operazioni commerciali come quella dell’Iperal o della Fornace Pizzi, che, nel giro di un anno, ci restituirà un’area riqualificata e residenziale a basso impatto ambientale». Gli obiettivi fissati nel 2014 sono stati quasi tutti realizzati: ora si tratta di completare il progetto, senza per questo limitarsi, ma continuando anzi a guardare avanti. Tra i nuovi traguardi, portare il fotovoltaico sui tetti delle scuole, riqualificare e ampliare i percorsi ciclo pedonali, utilizzare il lascito Lanzani per creare dei mini alloggi e uno spazio per gli anziani, ma anche aprire un tavolo per misure sociali volte ad aiutare le persone economicamente in difficoltà. Senza dimenticare la sicurezza: «Le telecamere permettono di essere ben monitorati. Attualmente sono 20 più 8 “adottate”, a breve andremo a implementarle».

Anche grazie a una squadra già ben affiatata, tra conferme (come Daniela Morisi e Stefania Terraneo) e volti nuovi, in linea con la filosofia di “Insieme per Barlassina”: tra i candidati consiglieri, infatti, saranno 6 quelli confermati, al fianco di 6 new entry. «Devo proprio dirlo: mi piace tutta la squadra, si respira una bella aria – confessa orgoglioso Galli -. Il gruppo è ben bilanciato tra uomini e donne, nessuno è qui per interessi personali. Abbiamo il sostegno del Pd locale ma il programma e le persone sono scelti dal sindaco». Tanto che qualche idea per la giunta c’è già: «In caso di vittoria dovremo capire come dividere gli incarichi, ma posso già dire che ho già in mente qualche nome. Per i Lavori pubblici e la Sicurezza pensavo a Luigi Romano, ex comandante della Polizia locale: sarebbe un assessorato mirato, perché conosce bene il territorio. Per l’Edilizia pubblica vedrei bene, invece, Gianluigi Galli, consigliere della Fondazione Porro».

E il rapporto con gli avversari politici, che per la prima volta sono riusciti a unirsi, proprio in un momento in cui a livello nazionale la destra è così forte? «Ho avuto modo di conoscere Riccardo, personalmente lo stimo – afferma Galli -, temo solo alcune persone intorno a lui, costrette a stare insieme per vincere: ma poi? Bisogna esserci tutti i giorni – ammonisce -, con un sacrificio personale non indifferente. E che però si fa volentieri, in nome della passione per il proprio territorio».

Riccardo Pelucchi | “Nuova Barlassina”

Insegnante di inglese free lance e, negli ultimi anni, consigliere di opposizione per “Nuova Barlassina” in sostituzione del dimissionario William Ricchi, Pelucchi ha alle spalle una decina di anni di militanza politica, e dal 2017 è membro del direttivo provinciale di Fratelli d’Italia. «Barlassina è un bel paese che merita una nuova prospettiva – spiega, lanciando lo slogan “Diamo un segno di discontinuità” -. Un cambiamento inteso come sviluppo, fatto di progetti realizzabili e concreti e ideato da un gruppo solido e giovane, composto da un giusto insieme di competenze, esperienza, provenienza politica ed entusiasmo, uniti sotto il comune denominatore dell’impegno civico».

Per riassumere il programma di “Nuova Barlassina”, che è riuscita ad attrarre volti nuovi e vecchi dello schieramento della destra barlassinese, Pelucchi si rifà allo slogan “Investimento, innovazione, interazione” (anche se, da ex di An, nega con decisione alcun legame con “le tre I”, il progetto per la scuola di berlusconiana memoria). Andando a puntare il dito, anche, contro la gestione di Galli: non si tratta tanto di correttezza di amministrazione, quanto, secondo Pelucchi, di una certa timidezza nell’affrontare investimenti e progetti per il territorio. «Ci vuole più coraggio – afferma il candidato di “Nuova Barlassina”, che della giunta uscente critica anche la scarsa capacità comunicativa e una presenza sui social “da vetrina”, senza una vera disponibilità a confrontarsi e a mettersi a disposizione dei cittadini -. Penso per esempio al lascito Lanzani, ma anche al sostegno ai giovani e alle imprese: è assurdo che a Barlassina non ci sia nemmeno una start up! Sostenere le imprese vuol dire anche permettere alle persone di vivere di più la propria città, senza doversi spostare».

Tra le priorità di intervento la sicurezza, in senso lato. Non si parla solo di aumentare le telecamere e il personale di Polizia locale, ma anche di rendere più vive e frequentate le aree periferiche, con iniziative e manifestazioni, e di migliorare la viabilità di collegamento, a prescindere da Pedemontana. Ma più sicurezza vuol dire anche più interazione: per questo Pelucchi propone un’app comunale a disposizione dei cittadini per segnalazioni in tempo reale. Sul lato “innovazione”, invece, “Nuova Barlassina” si propone non solo di ampliare il network wi-fi e incentivare le start up, anche in collaborazione con le università, ma anche di trovare nuovi modi di sostenere giovani e famiglie, attirando sul territorio nuove forze grazie a un asilo nido comunale e a spazi e iniziative per ragazzi e adolescenti. In più, a un sistema di microcredito per dare un aiuto concreto a chi è in difficoltà. «Investiamo sulla nostra storia per salvaguardare Barlassina – propone ancora Pelucchi -. Ci impegnamo a sviluppare un piano corti che favorisca l’investimento sul recupero del centro urbano, e a riqualificare il Parco Ex Tiro a Segno».

Nessuno sbilanciamento, per ora, sulla futura composizione della (possibile) giunta: «Meglio aspettare l’esito delle elezioni, anche se qualche idea ce l’ho. Di certo una persona come Donatella Galli, dalla lunga esperienza politica, sarà fondamentale». Pelucchi è comunque positivo sull’esito: «Credo sia la prima volta che la destra corre unita a Barlassina, la nostra è una lista civica ma siamo sostenuti dai tre partiti principali. E non ci vergogniamo di mostrarne i simboli in campagna elettorale».