Ex Carabiniere in manette, arrestato per spaccio e corruzione dai colleghi di Monza

L’uomo, un 42enne ora in carcere, era stato colto in flagrante con mezzo chilo di eroina. Avrebbe favorito alcuni spacciatori, ricevendo in cambio dosi di droga, e l’immigrazione clandestina
Un Carabiniere arrestato e intorno a lui un giro di spaccio e non solo a cui i Carabinieri del Comando Provinciale di Monza hanno messo fine questa mattina, mercoledì 22 maggio, dando esecuzione a un provvedimento cautelare nei confronti di 8 persone, 7 in carcere e 1 agli arresti domiciliari.
I provvedimenti, emessi dal G.I.P. del Tribunale di Monza (D.ssa Patrizia Gallucci), su richiesta della Procura della Repubblica di Monza (D.ssa Franca Macchia), all’esito di attività investigativa sviluppata dal Nucleo Investigativo dell’Arma monzese, hanno fatto emergere proprio la figura del militare. L’uomo, un 42enne ora in carcere, era stato colto in flagranza di reato nel 2017 con mezzo chilo di eroina e quindi immediatamente sospeso dal servizio e successivamente, a luglio del 2018, definitivamente congedato.
Ma non solo. Secondo le indagini, già prima di allora, l’uomo si sarebbe impossessato di un documento di identità, smarrito da un cittadino e quindi custodito presso il reparto dove prestava servizio. Usando il documento, d’intesa con un pluripregiudicato calabrese (anch’egli destinatario della medesima misura) averebbe attivato un finanziamento per l’acquisto di un veicolo, per poi denunciarne falsamente il furto, in maniera tale da incassare il premio assicurativo, mentre la vettura sarebbe stata venduta all’estero.
L’attività investigativa ha permesso di rivelare la responsabilità del militare in ordine anche a svariate consultazioni abusive alla Banca Dati delle forze dell’ordine, spaccio e detenzione illegale di sostanze stupefacenti nonché corruzione. Per favorire la compagna, tunisina e a sua volta arrestata, si sarebbe “speso” per connazionali, effettuando controlli, accedendo abusivamente alla banca dati delle forze dell’ordine. Avrebbe per esempio omesso di denunciarne uno, quando, avuta notizia che spacciava all’interno del condominio della compagna, non avrebbe redatto alcun verbale, comunicando al pusher di fare più attenzione, percependo quale compenso alcune dosi di stupefacente.
In un’altra occasione, accettando la promessa di un compenso pari 600 euro, al fine di consentire a due cittadini tunisini “trattenuti” presso l’hotspot di Lampedusa (AG) di allontanarsi dall’isola, redigeva false denunce di smarrimento a nome di due cittadini rumeni da far utilizzare ai nordafricani in sostituzione dei propri documenti d’identità.
Tra gli arrestati nell’operazione di questa mattina, oltre al carabiniere, cinque tunisini, la fidanzata del ex carabiniere anche lei con passaporto tunisino e un altro italiano, ritenuti responsabili a vario titolo di peculato, corruzione per atti contrari ai doveri d’ufficio, accesso abusivo a sistemi informatici e telematici, rivelazione di segreto d’ufficio, falso ideologico commesso dal pubblico ufficiale, favoreggiamento dell’immigrazione clandestina, ricettazione, favoreggiamento personale, detenzione e spaccio di sostanze stupefacenti.
Contestualmente all’esecuzione dei provvedimenti cautelari personali, gli operanti hanno dato esecuzione a vari decreti di perquisizione procedendo al sequestro di alcune dosi di cocaina, strumenti per il taglio ed il confezionamento dello stupefacente ed oltre 12mila euro in denaro contante, provento dell’attività di spaccio.