
Il primo caso di auto in affitto risale al 1916, quando una Ford Model T venne fornita in concessione da Joe Saunders ad un commerciante, in ritardo per un appuntamento importante.
Come tutto ebbe inizio
Il primo caso di auto in affitto risale al 1916, quando una Ford Model T venne fornita in concessione da Joe Saunders ad un commerciante, in ritardo per un appuntamento importante. Fu proprio allora che nacque l’idea di fondare una società di autonoleggio dal nome Saunders Sistem.
Il primo concorrente dell’azienda fu la Walter L. Jacobs, con sede principale a Chicago, operativa dal 1918 con dodici Ford Model T, acquistata nel 1923 da John Hertz. Dopo essere stata acquisita, l’azienda non tardò a cambiare la denominazione, diventando così la ben conosciuta Hertz. Fin da subito vennero introdotte diverse innovazioni, tra cui il pagamento tramite bonifico bancario, così come anche i primi pacchetti di noleggio auto Fly e Drive non si fecero aspettare. Questi ultimi, tra l’altro, introdotti con lo scopo di assecondare la nuova tendenza a viaggiare in aereo dell’epoca.
Non sorprende dunque che una posizione così avveniristica abbia permesso all’azienda di affermarsi come leader mondiale nel mercato del autonoleggio in pochi anni. Tantoché l’azienda continua tutt’ora a lavorare nella nicchia di autonoleggio sotto il nome di “The Hertz Corporation”, non perdendo minimamente di posizione. L’azienda americana, infatti, oggi può essere trovata su diverse piattaforme, tra cui Offertenoleggioauto.it, clicca qui per visitare il sito, che offrono la possibilità di trovare la miglior auto ad un prezzo davvero conveniente, anche in Italia.
Dal noleggio auto alla ricerca scientifica
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Nel 1957, John Hertz, fondatore della The Hertz Corporation, creò una fondazione con una missione dallo scopo molto semplice: contribuire agli sviluppi della scienza e dell’ingegneria applicate a beneficio dei singoli paesi, così come quello dell’intera umanità. Ora, più di 60 anni dopo, la società di autonoleggio più grande degli USA e l’organizzazione non-profit The Fannie and John Hertz Foundation hanno pensato bene di unire le proprie forze e sponsorizzare insieme diversi dottorati di ricerca in campo scientifico.
Si tratta della prima partnership di questo tipo tra la società e la fondazione omonima. “Siamo orgogliosi di unirci a The Hertz Corporation nel promuovere la scienza e la conoscenza in modi che andranno a beneficio di tutta l’umanità”, ha dichiarato Robbee Baker Kosak, presidente della Fannie and John Hertz Foundation, aggiungendo infine: “È una partnership con un significato enorme, considerando che stiamo anche portando avanti unitamente l’eredità di John Hertz, un uomo che nel mondo degli affari e della vita ha sempre apprezzato l’innovazione”.
Una borsa di studio da 250.000 $
Dunque, di cosa di tratta nello specifico? Ebbene, l’opportunità di ottenere una borsa di studio della Hertz Foundation è destinata ai giovani scienziati, ingegneri e matematici, che ne possono usufruire per un periodo che non deve andare oltre i cinque anni. Il finanziamento complessivo, una volta concesso dunque, basterà per coprire le spese del primo studente considerato idoneo per un totale di $250.000, per tutti i cinque anni di ricerca.
C’è anche da dire che, una volta fondata la Hertz Foundation nel 1957, John Hertz ha sempre cercato di aiutare gli studenti che fanno ricerca nel campo di ingegneria e matematica, puntando, giustamente, sugli individui in cui vedeva un potenziale tale da poter cambiare il mondo.
Per concludere
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Diciamo che attualmente l’autonoleggio risulta essere un servizio in continua evoluzione, e prosegue senza sosta a conquistare terreno, come riporta anche Il Sole 24 ORE, nonostante l’instabilità che caratterizza il mondo che lo circonda.
In ogni caso, come è giusto che sia, la scelta finale del tipo di servizio da utilizzare spetta al consumatore, così come lo è anche la scelta dell’azienda di autonoleggio. Ma ciò che è certo, è che se quest’ultima contribuisce a portare benefici nella nostra società, non soltanto attraverso i servizi che offre, ma contribuendo anche alla ricerca scientifica, non fa altro che aumentare il proprio prestigio.