Lissone, nuovi parcheggi in stazione. La parola ai pendolari

Stazione e parcheggi: il tema è sempre caldo. Fuori dal botta e risposta dei politici la parola ai pendolari.
Si torna a parlare di parcheggi a Lissone. Dopo le polemiche di qualche mese fa sulle “politiche delle strisce blu” nel centro storico, questa volta al centro della disputa la nuova area di sosta di fronte alla stazione, inaugurata lo scorso lunedì 6 maggio.
L’opposizione ha attaccato in questi giorni l’amministrazione comunale, denunciandola di aver pubblicizzato i nuovi 105 posti auto, ma di non aver informato gli utenti a proposito della chiusura del “vecchio” parcheggio, in via General Guidoni, situato tra la ciclostazione e il nuovo posteggio.
Il comune hadifeso il progetto, dichiarando che dietro ai nuovi stalli c’è un piano di riqualificazione molto più ampio e che, a conclusione degli interventi, i posti auto a disposizione dei pendolari saliranno dagli ex 70 a circa 230.
Adesso la palla agli utenti: siamo stati alla stazione di Lissone per parlare direttamente con i pendolari e capire cosa pensano sulle questioni relative ai parcheggi e sulla condizione generale della stazione.
La parola ai pendolari
“Dipende tutto da che ora arrivi – esordisce Chiara, 23 anni, che aspetta il treno per Milano. “Alle 7 del mattino c’è talmente tanto parcheggio che non ho mai avuto problemi. A quest’ora (sono le 10 circa) è più difficile trovare posto per l’auto. Questo perché la stazione ha un bacino di utenza notevole e i fruitori sono davvero tantissimi. Si legge anche nel cartello: stazione di Lissone-Muggiò, questi due comuni superano insieme i 65 mila abitanti, non sono numeri bassi”.
Sullo stesso binario c’è Marianna, 28 anni, che ogni giorno prende mezzi pubblici per spostarsi verso Milano. “Il nuovo parcheggio? – dichiara – effettivamente non è molto segnalato. Ma è vero anche che io arrivo dall’altra parte e non ho mai usato i parcheggi di via Guidoni. Ho la fortuna di essere accompagnata ogni mattina. Dico “fortuna” perché girare per mezz’ora e poi rischiare di dover mettere l’auto nelle strisce blu sarebbe problematico. Il tema del parcheggio è sempre un incubo a Lissone”.
La pensa in modo diverso Edoardo, 22 anni, che racconta: “trovo sempre parcheggio, soprattutto nelle vie laterali, non per forza di fronte alla stazione. Il nuovo parcheggio? Ne ho sentito parlare, ma non l’ho ancora usato. Oggi ho visto che era al completo e che l’area immediatamente dietro alla ciclostazione era chiusa. Andrà meglio quando apriranno tutti i parcheggi, ma qui non mi sembra ci sia da segnalare nessun disagio particolare”.
A pochi passi dalla ferrovia parliamo con Alfredo, 63enne lissonese in pensione, che sui nuovi parcheggi non si sbilancia. “Sa cosa trovo molto utile? – domanda – i parcheggi “sosta breve” di fronte alla stazione. Sono gratuiti e si può sostare per un periodo di 15 minuti, esponendo il disco orario. Vengo in stazione per venire a prendere mia figlia quasi ogni giorno e la metto sempre lì. Sono pochi purtroppo, quattro o cinque, forse potrebbero crearne altri”.
“Chiedo un occhio di riguardo anche per i residenti – tuona Giovanna, 42 anni.
“Per chi abita in zona stazione il parcheggio è sempre problematico. Apprezzo la scelta di questi nuovi parcheggi gratuiti: ne sentivamo il bisogno. Lo abbiamo segnalato più volte, mi piace pensare che siano stati fatti un po’ anche in base alle nostre richieste”.
Una stazione sicura
Ma in che condizione è la stazione di Lissone? Ce lo raccontano Chiara e Edoardo che su questo tema non hanno dubbi: la stazione è sicura.
“La reputo una stazione sicura – esordisce Chiara – forse anche perché prendo il treno in orari di punta, dove c’è sempre tanta gente. Non ho mai avuto realmente paura, ma ovviamente posso parlare solo per me e non voglio generalizzare. Non so se la percezione degli altri utenti è la stessa”.
“Inoltre – aggiunge Edoardo – è, mediamente, pulita. Dico questo anche confrontandola con altre della zona: non c’è paragone”.
Interviene sul tema anche Licia, 37 anni, che abita a Lissone da sempre.
“Ho assistito a delle scene vergognose, soprattutto nella ormai celebre stazione di Monza, che qui non ho mai visto. Ovviamente Monza è molto più grande e strutturata in modo diverso, ma alcune cose non sono giustificabili. C’è un grande lavoro da fare lì”.
Incentivare le scelte ecologiche
Funziona il parcheggio della ciclostazione a due passi dalla ferrovia tanto che, con l’arrivo della bella stagione, le cento postazioni disponibili sono quasi tutte occupate. Sono aumentati anche i cartelli per invitare gli utenti a chiudere la porta e quindi garantire la sicurezza dei mezzi.
Avevamo segnalato il problema qui, dopo aver parlato con coloro che lavoravano all’interno della struttura.
“Sui nuovi 105 parcheggi – ci racconta Licia poco prima di salire sul treno – non posso parlare perché non ho la patente, vengo qui in bicicletta. Penso che investire in piste ciclabili di qualità e creare luoghi sicuri per i ciclisti sia la base per incentivare gli spostamenti su due ruote”.