Monza, l’ex area Ciam di via Guerrazzi sarà trasformata in area residenziale

10 maggio 2019 | 16:57
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Monza, l’ex area Ciam di via Guerrazzi sarà trasformata in area residenziale

Sopralluogo dell’assessore Sassoli. Cantieri pronti a partire entro l’anno. Saranno realizzate due palazzine per in totale di 34 appartamenti

Pronti a partire i lavori di riqualificazione dell’area ex Ciam, di via Borgazzi, una delle aree dismesse più antiche della città. Giovedì pomeriggio l’assessore all’Urbanistica, Martina Sassoli, ha effettuato una nuova tappa del suo tour della aree dismesse. L’ex Ciam, antica azienda meccanica monzese, è un lotto di terreno abbandonato a se stesso più o meno dagli anni Trenta. Dopo decenni di abbandono, la proprietà è adesso pronta a far partire un piano di riqualificazione per trasformare i due ruderi sopravvissuti al tempo in un complesso residenziale composto da due palazzina di sei piani per un totale di 34 appartamenti.

L’area, che conta oltre mille metri quadrati di superficie, è sgombra, a parte i due ruderi che verranno demoliti. L’iter burocratico è esaurito e i lavori sono pronti per partire entro la fine dell’anno. Il crono programma prevede 18 mesi di lavori. Collegato al recupero dell’area ex Ciam, è l’ampliamento dell’area comunale di via Silva 26, dove si trova il centro civico del rione San Giuseppe e dove l’amministrazione ha previsto la realizzazione del “Villaggio dell’Innovazione”.

“L’idea di un Villaggio dell’Innovazione – spiega il progetto -, è di insediare a Monza una funzione urbanistica molto avanzata e al tempo stesso sostenibilee leggera, basta sull’incubatore di start up innovative a vocazione sociale”. Il progetto prevede la realizzazione di spazi di lavoro in condivisione, eventualmente convertibili in locali da adibire a edilizia residenziale pubblica. Sull’area, il piano d’intervento prevede anche la realizzazione di un bar – ristoro che avrà la funzione di punto di aggregazione del quartiere. “Da un punto di vista estetico e architettonico il progetto mira a una totale integrazione col fabbricato esistente – conclude il progetto -. Sia dal punto di vista materico che cromatico”.