Monza, urbanistica sotto la lente degli ambientalisti: “Rigenerazione urbana? Degenerazione”

13 maggio 2019 | 12:31
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Monza, urbanistica sotto la lente degli ambientalisti: “Rigenerazione urbana? Degenerazione”

Legambiente e sei comitati di cittadino criticano la strategia della giunta municipale.

Legambiente e ilcoordinamento delle associazioni e dei comitati cittadini sulle barricate per la strategia urbanistica della giunta municipale. I piani di rigenerazione urbana in via di attuazione su diverse aree dismesse di Monza hanno suscitato più di una critica. Sul banco degli imputati sono finite in particolare quattro aree dove, secondo gli ambientalisti e i cittadini, più che a una rigenerazione urbana, “si sta assistendo a una vera e propri degenerazione urbana”.

Le aree in questione sono l’ex AutoMonza di via Foscolo, l’ex Buon Pastore di via Cavallotti, l’ex Feltrificio Scotti di viale Battisti, l’ex Silvio Colombo di piazzale Virgilio e l’Accordo di Programma sul vecchio ospedale di via Solferino. Cinque interventi definiti da Giorgio Maioli, esperto di urbanistica di Legambiente, “fuori contesto” per le loro caratteristiche. Simbolo di questa estraneità sono le cinque torri da cinquanta metri che potrebbero sorgere da qui a breve sull’area ex Auto Monza e sull’ex Ima di via Messa.

“La rigenerazione urbana se da un lato può servire per non occupare risorse preziose e le rare aree libere, dall’altro rischia di trasformarsi in una sorta di degenerazione urbana con tipologie edilizie slegate da contesti urbani storici e consolidati e con devastanti ricadute ambientali – ha spiegato Maioli -. E’ quanto mai necessario che i cittadini dei quartieri interessati da questo interventi si mobilitino per evitare fenomeni meramente speculativi ed economici che poi pagheranno ogni giorno sulla propria pelle con una città e quartieri sempre più invivibili”.

Legambiente e i sei comitati sottolineano che esistono già 30 piani attuativi pronti a partire per un totale di quasi un milione di metri cubi e che non servono altri interventi che potrebbero segnare per gli anni a venire il futuro della città. “Non dimentichiamo che il consumo di suolo continua ad avanzare nei quartieri e quindi si chiede all’amministrazione comunale un provvedimento di salvaguardia e tutele aree libere – ha concluso Maioli -, per evitare ulteriore cementificazione di aree attualmente verdi e agricole, sino all’approvazione di una variante al Pgt a zero consumo di suolo che favorisca invece gli interventi di recupero del patrimonio esistere”.