Monza, nuova cella e un sistema di fotosegnalamento per una città più sicura

15 maggio 2019 | 04:58
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Monza, nuova cella e un sistema di fotosegnalamento per una città più sicura

Più controllo e sicurezza per la città di Monza: inaugurati presso il comando di polizia locale di via Marsala il sistema di fotosegnalamento e la cella di sicurezza.

Maggiore prevenzione, repressione e decoro urbano per la città di Monza. Inaugurati a questo proposito, presso il comando di polizia locale in via Marsala, unacabina di fotosegnalamento e una cella di sicurezza.

“Oggi la società è gravemente malata”, dice il Sindaco di Monza, Dario Allevi, ribadendo come l’attuale amministrazione comunale presti maggiore attenzione al tema della sicurezza in città, sottovalutata, a suo dire, dai politici precedenti.


POLIZIA LOCALE PIU’ EFFICIENTE

Da qualche settimana all’interno della centrale operativa è stato collocato un monitor per riprendere tutte le zone dell’area di trattazione degli arrestati e deifermati. Dagli spazi di accesso, al nuovo locale di fotosegnalamento fino alla camera di sicurezza. Questo nuovo sistema, collocato nella medesima area del sistema di videosorveglianza del territorio, garantirà più trasparenza e tutela sia per gli operatori sia per i fermati. Le registrazioni potranno essere inoltre inviate all’attività giudiziaria, al fine di creare e sviluppare una maggiore collaborazione tra le forze dell’ordine.

Come spiega il comandante Pietro Curcio, grazie al nuovo gabinetto di fotosegnalamento sarà possibile identificare in tempi rapidi le persone fermate attraverso un sistema di rilievo di dati descrittivi,fotografici e dattiloscopici. Le informazioni raccolte verranno poi inviate via telematica agli uffici preposti dalla Questura per l’inserimento delle impronte nel database del sistema “A.F.I.S”, il Sistema Automatizzato di Identificazione delle Impronte.

“L’A.F.I.S” è un sistema hardware e software che permette di ridurre i tempi di acquisizione e catalogazione dei cartellini dattiloscopici, effettuando una ricerca delle impronte in un’unica banca dati, consultabile da Polizia di Stato, Carabinieri, Guardia di Finanza e, tramite Interpol, delle Polizie Straniere.

PIU’ SICUREZZA

“Questa tecnologia sarà fondamentale per la nostra attività”, ha aggiunto l’assessore alla sicurezza Federico Arena, “uno strumento molto utile per contrastare il fenomeno dell’immigrazione clandestina, perché i clandestini privi di documenti nascondono la loro identità dietro molteplici «alias», rendendo così complicata l’attività di identificazione con la conseguente difficoltà ad attribuire la responsabilità in tema di reato. Questo sistema sarà inoltre di aiuto per identificare soggetti potenzialmente pericolosi precedentemente trattati dal punto di vista penalistico.”

L’investimento complessivo è stato di 47 mila euro, comprensivo di quattro anni di assistenza e manutenzione, a cui si è aggiunta la spesa di 32 mila euro relativa alla realizzazione della cella di sicurezza.

Questa novità permetterà di fermare i soggetti in attesa del processo per direttissima in un luogo idoneo e videosorvegliato. Finora erano gli agenti a dover controllare gli arrestati, anche durante la notte. Oppure era necessario trasferirli presso celle di sicurezza messe a disposizione da altre Forze di Polizia. Un dispendio di risorse umane ed economico. La cella, di circa 16 metriquadrati, è dotata di un impianto di videosorveglianza, servizi igienici e coperte e lenzuola usa e getta; l’area è stata inoltre dotata di luci integrate all’interno della parete per evitare casi di autolesionismo.

Tutti questi cambiamenti garantiranno e concederanno più autonomia alla polizia locale di Monza, che in passato era tenuta a rivolgersi a diversi uffici di altre forze dell’ordine per raccogliere le informazioni necessarie.

“Nonostante ci sia qualche sindaco del PD in Italia che dice che la polizia non può fare arresti e contrasto al piccolo spaccio, la legge assegna alla Polizia Locale la facoltà di operare nell’ambito della sicurezza urbana e quindi nell’ambito di contrasto a questi fenomeni. Tutti gli agenti di polizia locale sono agenti di polizia giudiziaria e quindi possono, anzi, devono effettuare arresti quando la legge lo prevede. La cabina di fotosegnalamento dal punto di vista di identificazione delle persone, in particolare senza documenti, è qualcosa che ci rende orgogliosi perché non sono tante le polizie locali in Italia a poter vantare una cabina di fotosegnalamento.” Commenta infine l’assessore Arena. “Il fatto di avere la cabina ha dimezzato i tempi rispetto al passato. Il fatto di avere la Questura a Monza e non in centro a Milano li ha ridotti ulteriormente”.