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Riqualifica area Snia, il PD punta ai fondi europei e attacca la Giunta

Continua la crociata dell'opposizione (PD) sul tema riqualificazione area Snia. Presenti all'appello molti esponenti del partito.

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C’era una volta l’aera Snia e se per ora il sogno di riqualificarla riparte da zero, sulla battigia dell’ex area industriale sono risuonati i tamburi dell’opposizione, quelli del PD, che avanza inesorabile la sua crociata. L’obiettivo è quello di portare il problema dell’area dismessa all’attenzione della Regione e dell’Europa per sviluppare un progetto di riqualifica.

Si sono ritrovati domenica 19 maggio, a Varedo proprio davanti ai cancelli dell’ex area Snia in via Umberto I. Un incontro pubblico organizzato da Stefano Zini, consigliere PD, a cui hanno aderito diversi esponenti del partito. Da Gigi Ponti ai candidati europei Carmine Pacente, Patrizia Toia e Irene Tinagli. Tra le schiere hanno risposto all’appello anche il presidente della provincia di Monza Brianza, Roberto Invernizzi (PD) e il segretario generale di Cisl, Rita Pavan. E se la pioggia non è servita a fermare i cittadini che hanno assistito all’evento, sicuramente una domanda è sorta spontanea. La riqualifica della Snia ripartirà dal PD?

È una buona domanda a cui si aggiunge la speranza che non fosse mera campagna elettorale considerando il vicino 26 maggio. “Non è un problema di bandiera politica – spiegano a più riprese i relatori -, ma una questione di volontà politica“. Del resto, l’obiettivo di una riqualifica, così dovrebbe essere, è quello che persegue il bene e lo sviluppo comune.

E a tal proposito, archi alla mano, le frecce vengono scoccate bene in alto. Zini, ricordando la recente operazione dei carabinieri, ha subito posto l’accento sul degrado che investe l’intera area. “Non è più possibile aspettare, noi chiediamo l’intervento della Regione per risolvere tutti questi problemi“. Una lecita richiesta, la sua, che è poi stata seguita dai toni più caldi di Roberto Invernizzi. Lui, il presidente della provincia di Monza e Brianza, non ha risparmiato certo cartucce sul tema inerente alla volontà politica. “Ci troviamo di fronte alla complessità e all’incapacità di qualcuno di affrontare la situazione. Troppo facile dare risposte alla pancia della gente, è più difficile affrontare la complessità e mettere assieme diversi soggetti che hanno una proposta. Forse – conclude Invernizzi –  c’è l’interesse che queste aree continuino ad esistere e così, anziché guardare avanti si resta indietro”.

Intervento di Stefano Zini e Roberto Invernizzi:

LA RISPOSTA DEL PRIMO CITTADINO

Nel mentre la risposta del sindaco Filippo Vergani non ha tardato ad arrivare. “È evidente – rimbecca – che sia una mera campagna elettorale ad una settimana prima dal gioco elettorale. In secondo luogo, questa amministrazione ha iniziato per prima un percorso di recupero orami già da due anni. Noi stiamo già lavorando con la Provincia e con la Regione, con il prefetto e con le forze dell’ordine per risolvere la questione”. Una faccenda che va prima di tutto discussa e risolta con le proprietà ed è questo il senso della delibera portata in CC il 9 maggio scorso. “Far sì – dichiara Vergani – che ci si possa relazionare con un solo proprietario così da sviluppare un piano di sviluppo su tutta l’area”.

LA PROPOSTA DEL PD

I piani della maggioranza al PD non piacciono. Forse non ci credono, non abbastanza. Sta di fatto che all’unisono, Carmine Pacente, Patrizia Toia e Irene Tinagli hanno asserito come la Snia sia un problema che non può essere affrontato da solo da un Comune. “Progetti come questo – asseriscono –  si possono affrontare solo tramite un progetto di grande respiro tra privati e Istituzioni. Solo così facendo potrà esserci  una concreta possibilità di sviluppo per tutta la regione“.

A Varedo c’è un problema comune. L’area Snia. Ci sono però due visioni, forse, differenti. E c’è anche una domanda che è lecito riporsi. Quale sarà il futuro dell’area Snia? La risposta, fuori da ogni logica politica, è che alla base del progetto di riqualifica e sviluppo dovrebbe esser fatto un primo grande passo. Quello che prevede la bonifica dell’intera area. Un onere troppo grande per un privato e di certo impossibile per il Comune da solo. Un onere che però costituisce la soluzione al problema del territorio.

In Europa – chiosa Irene Tinagli – esistono fondi per lo sviluppo pari a 970 milioni di euro e solo con la volontà di creare un progetto valido e comune, si potrà realizzare qualcosa di concreto“.

Ed è su questo punto che Zini e Gigi Ponti insistono: “La Regione – asserisce Zini – ha un ruolo importante. Ci è invece stato detto che Regione non deve centrare niente sull’area Snia e se la Giunta continua su questo sentiero, tra 20 anni saremo ancora qui a parlarne“. Dello stesso avviso Gigi Ponti, che ha ribadito l’importanza dell’ente regionale e della necessità di giungere ad un accordo di programma.  Dopo i primi tuoni, però, è ripartita la contraerea della Giunta Vergani. “Ho già sottolineato più e più volte – ribadisce il primo cittadino – come siano orami anni che la nostra amministrazione stia lavorando con Regione. Non è un problema di facile soluzione e nel frattempo stiamo facendo tutto il possibile”.

A Varedo c’era una volta l’area Snia, fiore all’occhiello dell’industria e dello sviluppo. Oggi c’è uno scheletro industriale, fiore all’occhiello dello spaccio e del degrado. C’è però la speranza, che esula la politica, di un futuro in cui le promesse diverranno azioni concrete.

 

 

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